Tutti i migliori smartphone top di gamma, animati dal sistema operativo del robottino verde Android, commercializzati negli ultimi mesi, per quanto riguarda la fotocamera posteriore, che solitamente risulta essere quella principale, possiedono la funzione HDR, come dimostrato anche in questo confronto fotografico tra il Samsung Galaxy S5, l’HTC One M8 e l’LG Nexus 5.
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Sebbene a grandi linee sappiamo un po’ tutti cosa sia la funzione HDR, in molti, nel dettaglio, non sanno esattamente di cosa si tratta e, soprattutto, quando è consigliato utilizzarla e quando, invece, è suggerito non farne uso e, in questa guida, vogliamo dare chiarimenti proprio a questi dubbi.
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HDR: cosa è?
HDR è l’acronimo di High Dynamic Range, tradotto in italiano Ampia Gamma Dinamica, e ci indica l’utilizzo di diverse immagini di uno stesso scatto fotografico, ognuna con un differente rapporto tra luce e ombra.
In sintesi, quello che che fa una fotocamera con funzione HDR attivata è scattare diverse foto, solitamente tre, con diverse esposizioni e nello stesso momento, per poi unirle in un’unica immagine, in modo da offrirci una fotografia quanto più vicina possibile a quello che l’occhio umano vede, piuttosto che il sensore fotografico.
In pratica le tre foto catturate grazie alla tecnologia HDR sono una sovraesposta, una sottoesposta ed una con esposizione media, che in seguito allo scatto vengono mixate dal software della fotocamera per ottenere una fotografia finale ottimizzata, ossia che ci offre i dettagli che sarebbero andati persi nelle zone sovraesposte e sottoesposte delle singole immagini.
Come abbiamo accennato ad inizio articolo, il fatto che la funzione HDR ci permetta di ottenere scatti fotografici migliori non significa che sia meglio utilizzarla sempre, anzi tutt’altro, infatti, così come andremo a scoprire continuando a leggere questa guida, ci sono situazioni per le quali è suggerito attivare tale feature e altre, invece, dove è del tutto sconsigliato farlo.
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Quando dovrebbe essere utilizzato
- Panorami: le foto panoramiche, ossia di ampi ambienti esterni, hanno generalmente un forte contrasto di luce e ombra tra le diverse zone e, in questi casi, il solo sensore fotografico trova difficoltà a catturare i dettagli delle parti più in ombra e di quelle ben illuminate insieme, nonché a gestire la differenza di illuminazione tra cielo e terra. In questo caso, come possiamo facilmente capire dopo quanto letto sopra, la funzione HDR ci permette di ottenere scatti fotografici di migliore qualità.
- Primi piani alla luce del sole: una forte illuminazione data dalla luce diretta del sole può causare, nello scatto fotografico, anomalie del viso di una persona, perché si viene a creare un forte contrasto tra le parti sovraesposte e le ombre caratteristiche dei dettagli facciali. Anche in questo secondo caso l’uso dell’HDR è consigliato.
- Scarse condizioni di luminosità: quest’ultima situazione è certamente tra quelle più comuni che possono capitarci, soprattutto se ci troviamo all’interno di ambienti chiusi o nelle ore serali, ma grazie all’HDR che illumina le zone scure, quindi quelle sottoesposte, senza però schiarire le zone chiare, quelle che risultano più illuminate, possiamo ottenere scatti fotografici migliori rispetto all’utilizzo della fotocamera in modalità normale, anche senza l’uso del flash.
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Quando non dovrebbe essere utilizzato
- Immagini in movimento: come abbiamo detto in precedenza, con la funzione HDR vengono catturate diverse foto, questo significa che il tempo di esposizione necessario per lo scatto fotografico è maggiore e, quindi, in caso di ripresa di un soggetto in movimento è facile capire che abbiamo un’alta probabilità che il risultato finale possa risultare sfocato.
- Contrasto: considerando che l’HDR ci permette di diminuire, se non annullare del tutto, la differenza tra zone di luce ed ombra, qualora volessimo ottenere volutamente un particolare contrasto tra il soggetto posto in primo piano e lo sfondo, tale funzione, di certo, non farebbe al caso nostro, in quanto il tutto verrebbe portato sullo stesso piano di illuminazione.
- Colori vivaci: anche in quest’ultimo caso, un po’ come sopra, visto che la funzione HDR ha proprio il compito di omogeneizzare le varie zone dell’immagine, qualora volessimo ottenere uno scatto fotografico con colori brillanti e vividi, tale feature sarebbe controindicata in quanto ci offrirebbe un risultato finale con contrasti più pallidi ed una minore saturazione del colore.
Sperando che questa guida sull’HDR vi sia risultata chiara e utile, vi lasciamo attendendo le vostre domande ed i vostri commenti nell’apposito spazio che trovate in fondo alla pagina.