Ieri vi abbiamo parlato del lancio ufficiale di Huawei VR, ovvero il primo visore VR compatibile con Daydream a non essere realizzato da Google. Oggi torniamo a parlare della piattaforma lanciata dal colosso di Mountain View proponendovi alcune delle riflessioni fatte dai responsabili di Google presenti al CES 2017 circa la concessione della certificazione per gli smartphone ad utilizzare la piattaforma.
L’obiettivo di Google è quello di garantire un’esperienza quanto più simile possibile indifferentemente dal visore e dallo smartphone utilizzati. Ciò ha reso necessario stilare un foglio con delle caratteristiche tecniche minime. Senza scendere nei tecnicismi, il principale obiettivo è quello di ridurre il lag nelle immagini fino ad avere un ritardo compreso fra i 22 ed i 25 millisecondi.
Nonostante basarsi su uno stesso hardware permetterebbe di regolare in maniera molto più precisa la concessione della certificazione Daydream, Google concede ai produttori la possibilità di utilizzare un qualunque SoC in grado comunque di rispettare i requisiti minimi. Huawei Mate 9 Pro e Huawei Mate 9 Porsche Edition sono degli esempi perfetti, visto che implementano dei SoC proprietari.
Da questo punto di vista, Google vuole avere un bilanciamento che non deluda nessuno. Anche per quanto riguarda l’utilizzo di particolari display il colosso americano non vuole deludere nessuno, motivo per cui si sta lavorando alla possibilità di utilizzare anche schermi LCD oltre che OLED.