Qualità dei materiali, armonia, attenzione ai dettagli: HUAWEI Ascend P7 supera ogni limite e ridefinisce il concetto di design negli smartphone. Potenzialmente il prodotto della casa cinese si potrebbe avvicinare ai top gamma ma, a causa di un processore proprietario e scarse ottimizzazione software, non può reggerne il confronto.
Per porre ”rimedio” a ciò e spingere l’utenza a scegliere il proprio prodotto, Huawei ha ben pensato di aumentare il punteggio nei test GFXbench T-rex e 3DMark Ice Storm e, puntualmente, è stata scoperta.
3DMark è la versione del popolare benchmark sintetico sviluppato da Futuremark e impiegato per valutare le prestazioni delle schede video e CPU.
All’interno di 3DMark ci sono sei scenari di test. I primi quattro sono test grafici e impiegano tecniche di sviluppo grafico come la tessellation, l’illuminazione volumetrica, la profondità di campo e alcuni effetti di post processing. Il test dedicato alla fisica utilizza invece delle simulazioni di corpi rigidi, andando a gravare direttamente sulla CPU. L’ultimo test combinato prevede invece carichi di lavoro che vanno a stressare allo stesso tempo CPU e GPU. Mentre il processore si fa carico di gestire la fisica, infatti, la scheda grafica gestisce tutti gli effetti grafici.
Gli sviluppatori hanno prima eseguito il test con l’app scaricata e installata dal Play Store, segnando il punteggio di 7462; in seguito il test è stato eseguito con una versione dell’app ”anti sabotaggio”, non presente sula Play Store: in questo caso il punteggio finale era di gran lunga più basso del punteggio iniziale, ovvero 5816 punti. La differenza di punteggio sta nel fatto che nel primo caso il processore del P7 ha lavorato ad una frequenza di 1,8 GHz, invece nel secondo caso a 1,3 GHz.
Huawei ha infatti una sua linea di produzione per le CPU e l‘HiSilicon Kirin 910T, che si basa su architettura ARM Cortex-A9r4 con GPU Mali-450, con clock 1,8 GHz, ma che gira a 1,3 GHz durante il normale utilizzo del device, per non gravare troppo sulla batteria.
La società cinese si è giustificata affermando che la configurazione del processore è dinamica, e si adatta in base allo stress a cui viene sottoposto il device, ma ciò non è servito a far riammettere lo smartphone nei benchmark di Futuremark.
Purtroppo Huawei Ascend P7 ha una CPU che non è sicuramente recente, e perde in partenza se confrontata con gli Snapdragon 800 e 801 che montano gli attuali top di gamma. Nonostante ciò il device cattura al primo sguardo grazie ad un design mozzafiato, e questo è sicuramente un punto a favore di Huawei, che potrebbe benissimo far a meno di simili escamotage.