Nel 2017 con Android 8.0 Oreo, Google ha introdotto un nuovo sistema di input che si basava su pressioni di lunga durata che imitavano il 3D Touch di Apple senza la necessità di schermi sensibili alla pressione. Nonostante il risultato sia simile, la gesture su Android non viene attivata tanto in fretta quanto su iOS. Alcuni produttori come ZTE o Samsung hanno anche implementato una tecnologia proprietaria per imitare la funzionalità dell’iPhone, ma questi erano piuttosto limitati, dato che non erano disponibili in tutto il sistema operativo. Quattro anni dopo che Apple ha introdotto il 3D Touch sull’iPhone 6S, Google sembra essere intenzionata a farlo, in maniera standard, su Android Q.
Secondo la documentazione del sistema operativo, una nuova funzionalità chiamata Deep Press consentirà agli utenti di interagire con il proprio dispositivo premendo con più decisione sullo schermo. La descrizione ufficiale dice che “dovrebbe essere usato per accelerare il comportamento a lunga pressione“, suggerendo che sarà usato principalmente come sostituto per la gesture già presente.
Non è chiaro se la funzione avrà bisogno di display specifici per riconoscere le pressioni decise o se sarà in grado di utilizzare la tecnologia esistente per farlo. Alcune app possono già identificarle, in quanto il dito di solito copre una superficie più ampia dello schermo quando si applica una maggiore pressione, quindi ci sono buone possibilità che gli attuali smartphone possano già funzionare con Deep Press.
Anche se non sembra che questa funzionalità sia rivoluzionaria, siamo ansiosi di vedere come gli sviluppatori la implementeranno. In attesa di avere più informazioni su Deep Press e su tutte le altre novità di Android Q, vi ricordiamo che la seconda versione beta del sistema operativo è disponibile al download.