Oggigiorno quello che rende un OS Mobile completo e che può far tendere in modo considerevole l’ago della bilancia per sancirne il successo, è sicuramente uno store di applicazioni ricco.
Si tratta di uno dei motivi dell’enorme successo di Apple e uno dei principali motivi per cui Android è riuscita a supportare la sua fenomenale crescita. Allo stesso tempo, dal punto di vista opposto, è quello che frena molti utenti al passaggio a Windows Phone viste le grosse differenze di numeri nello Store rispetto alla concorrenza.
Ora che Canonical ha mostrato e confermato il suo interesse verso il mondo degli smartphone con il suo Ubuntu Mobile, in molti si stanno interessando e sono curiosi e ansiosi di vedere i primi Ubuntu Phone in arrivo nel 2014.
Canonical ha però annunciato che inizialmente questo nuovo OS sarà orientato verso quell’utenza “base” e meno esigente, la quale si accontenta (o semplicemente non è interessata) delle sole app di default del sistema. Infatti i primi device Ubuntu Mobile non proporranno uno Store di applicazioni da cui attingere per poter rendere l’esperienza di utilizzo del proprio prodotto più completa e varia.
Non c’è alcun dubbio che questo arriverà con qualche release successiva, ma non c’è il rischio che questo ritardo e eccessiva cautela porti a creare una considerazione comune erroena attorno all’OS?
Mi riferisco al fatto che Ubuntu Mobile possa crearsi una fama iniziale di sistema operativo fine a sé stesso, da tenersi così col’è e su cui non si può installare niente.
Dico questo perché il mercato non è composto da sole persone che si informano intensamente e giornalmente dei temi del mondo della tecnologia. C’è ancora gente che è convinta che la differenza tra Apple App Store e Google Android Market (non sanno che ora Play Store) sia ancora abissale come nel 2009.
Voi come vedete questa situazione? Non potrebbe frenare troppo la diffusione di questo OS Mobile?
Fonte: IntoMobile