Ne avevamo parlato anche ieri prendendolo come esempio per eccellenza della frammentazione Android: i ritardi che si sono presentati (e si stanno presentando) nell’aggiornamento a Froyo per Galaxy S.
Ricapitolando velocemente la situazione, il SGS doveva ricevere l’aggiornamento a settembre, ma invece l’ha ricevuto a novembre; qui è “Sammy” che pare abbia avuto dei problemi nell’ottimizzare il firmware (non che poi li abbia risolti con il 2.2). Sottolineiamo però che stiamo parlando del GT-i9000.
Per quanto riguarda gli altri SGS venduti dai carrier americani (Vibrant, Epic 4G, Captivate, Fascinate) nulla…il buio più assoluto.
Il delay è veramente considerevole ormai, tenendo conto che i GT-i9000 UK hanno ricevuto a dicembre il 2.2.1 (finalmente abbastanza ottimizzato da Samsung), che arriverà anche in tutta Europa probabilmente entro fine mese.
La domanda che sorge ovviamente è questa: come mai in America è successo questo?
Cosa sono, li “zimbelli” della situazione? Eh no, non mi sembra giusto…
La risposta più in voga su XDA si basava sulla possibilità che Samsung costringesse gli operatori US a pagare la casa madre per poter aggiornare il device.
Le voci girano e sembra che siano arrivate anche alla casa coreana, che ha prontamente risposto:
“No. Samsung is not charging carriers for Froyo updates to Galaxy S.
We hope to have more detail on status shortly. Promise!”
Sperano di avere maggiori dettagli al più presto?
Complimentoni, si sono svegliati solo ora?
A questo punto, la speranza per tutti gli utenti US è quella che venga abbandonato il lavoro su Froyo 2.2 per passare direttamente a Gingerbread 2.3.
Penso che glie lo debbano…