
Se pedali spesso al buio o anche solo in condizioni di scarsa visibilità, sai bene quanto sia importante avere un buon set di luci sulla bici. Non solo per vedere dove stai andando, ma soprattutto per essere visto. Negli ultimi anni sono uscite tantissime opzioni sul mercato, ma oggi voglio parlarti di due luci firmate Knog, un marchio australiano che punta molto sul design e sull’innovazione: la Blinder 1300, luce anteriore molto potente, e la Blinder R-150, luce posteriore pensata per chi vuole essere visibile a km di distanza.
Le ho provate entrambe in vari contesti — dalla pianura alla salita — e ti racconto com’è andata, con pro, contro e qualche consiglio utile.
Knog Blinder 1300: luce anteriore da battaglia… ma con qualche limite
Prime impressioni
Appena tirata fuori dalla scatola, la Knog Blinder 1300 dà subito l’idea di essere un prodotto premium: corpo in alluminio, costruzione solida, design minimalista. La cosa che colpisce di più, ovviamente, è la potenza dichiarata: 1.300 lumen. Tradotto? Un faro anteriore che fa quasi concorrenza a certe luci da MTB notturna.
In sella: come si comporta davvero?
In uso reale, la Blinder 1300 si comporta molto bene. Il fascio è ampio e ben distribuito, perfetto sia per strade buie che per percorsi misti. L’intensità è regolabile con sei modalità diverse, quindi puoi adattarla al contesto (o all’autonomia della batteria). In modalità “alta”, l’autonomia scende a circa 1,5 ore — non tantissimo, ma nella media per una luce così potente.
Le modalità più basse o quelle lampeggianti, invece, ti permettono di arrivare anche oltre le 100 ore dichiarate. Io ho trovato molto utile la modalità “Pulse” per gli spostamenti in città, perché attira l’attenzione senza accecare chi ti incrocia.
Montaggio e qualche pecca
La Knog Blinder 1300 si monta con una cinghia in silicone, o in alternativa tramite supporto tipo GoPro. Il primo metodo è semplice e veloce, ma… non infallibile. Su tratti molto sconnessi, ho letto (e confermo) che può succedere che si stacchi. Personalmente non mi è caduta, ma c’è chi ha perso la propria durante una discesa sterrata. Un consiglio? Assicurati che il “clic” sia ben scattato e se fai trail, usa il supporto GoPro o aggiungi una fascetta extra.
Un altro aspetto importante: alcuni lotti di questa luce sono stati richiamati per problemi alla batteria (surriscaldamento e rischio incendio). Quindi, se l’hai già comprata o pensi di prenderla, verifica sul sito ufficiale se il tuo esemplare è tra quelli da sostituire. Meglio non rischiare.
Pro e contro della Blinder 1300
Punti a favore:
- Molto luminosa, anche su strade completamente buie
- Fascio ampio e visibile anche lateralmente
- Buona qualità costruttiva
- Ricarica USB-C
Da migliorare:
- Autonomia limitata in modalità massima
- Montaggio con cinghia non sempre affidabile
- Alcuni modelli con problemi alla batteria
- Nessun “cut-off” del fascio: può abbagliare in città
Knog Blinder R-150: piccola, ma molto visibile
Design e caratteristiche
Passiamo ora alla luce posteriore. La Blinder R-150 ha un design super compatto, pesa solo 48 g, ma spara fino a 150 lumen in modalità strobo. Un numero che potrebbe non dire molto, ma basta accenderla per capire che questa luce si fa notare, anche in pieno giorno.
Una particolarità simpatica: si ricarica direttamente via USB-A integrato, senza bisogno di cavi. Lo inserisci in una porta USB come una chiavetta. Comodo? Molto. Ma attenzione: il connettore è esposto, quindi evita di lasciarla sporca o bagnata troppo a lungo.
Sulla bici: come va?
La luce ha ben nove modalità diverse, con nomi tipo “Bounce”, “Wave” e “Beacon”, anche se alcune sono molto simili fra loro. I pattern di lampeggio sono studiati per attirare l’occhio, rendendoti visibile anche da lontano e da angolazioni diverse. Io personalmente ho preferito utilizzare sempre la modalità Wave (la sesta nel video in alto), grazie al fatto che il lampeggio a massima intensità avviene con il LED “a lunga gittata” in basso che permette un’ottima visibilità anche di giorno.
L’autonomia è buona: circa 7 ore in modalità strobo (a massima potenza), fino a 50 ore in modalità più soft. Nella modalità Wave invece si raggiungono le 4,5 ore. Ottima per commuting, ma anche per lunghi giri in notturna.
Un difetto? Il tasto di accensione è un po’ scomodo da premere quando la luce è montata sul reggisella, specialmente con i guanti. Inoltre, passare da una modalità all’altra richiede diversi clic — forse troppi.
Pro e contro della R-150
Punti a favore:
- Alta visibilità anche di giorno
- Pattern lampeggianti originali ed efficaci
- Buona autonomia
- Impermeabile (IP67)
- Ricarica USB integrata
Da considerare:
- Pulsante poco ergonomico
- USB integrato senza protezione
- Supporto in plastica un po’ fragile
- Tante modalità, difficile cambiarle al volo
Conclusioni: vale la pena?
Nel complesso, il set Blinder 1300 + R-150 è una buona scelta se cerchi visibilità elevata e stile. La qualità c’è, e le funzioni sono pensate per l’uso reale. Ma ci sono alcuni aspetti che vanno tenuti d’occhio: la Blinder 1300 costa 99,99 euro e ha un’ottima illuminazione ma anche problemi di montaggio su terreni sconnessi e va verificato se rientra nei modelli richiamati. La R-150 è più affidabile, costa 64,99 euro e qualche dettaglio del design può dare fastidio (come il pulsante poco accessibile).
In sintesi, sono due ottimi prodotti per ciclisti urbani o da strada che vogliono farsi vedere — e bene — ma se sei uno da gravel “hardcore” o trail notturni, forse è meglio valutare anche altre opzioni con montaggi più robusti e autonomia superiore.