Il discorso della capacità energetica delle batterie degli smartphone troppo scarsa per il volere popolare va avanti ormai da diversi anni e siamo certi che continuerà a farlo fin quando non verrà messa a disposizione una tecnologia migliore che permetta di aumentare la densità delle batterie. Una delle soluzioni probabilmente sono le batterie al silicio.
Ma il silicio è il principale componente delle CPU e di tutti i chip degli smartphone, come mai gli scienziati non ci hanno pensato prima? Il problema con il silicio è che tende ad espandersi fino al 400% e questo rigonfiamento del materiale rende la batteria molto più veloce rispetto alle celle basate sulla grafite ma anche molto instabile.
Un team norvegese, tuttavia, ha escogitato un nuovo modo di creare una combinazione ideale di grafite e silicio che farà durare le batterie molto più a lungo senza degrado ad alta velocità. Ciò non solo aiuterebbe le batterie degli smartphone ad avere una maggiore capacità potenziale, ma anche le batterie di veicoli elettrici, wearable e qualsiasi altro prodotto che abbia una fonte di alimentazione ricaricabile.
Una società chiamata Kjeller Innovation è già al lavoro per commercializzare la tecnologia, chiamando il progetto Silicon X. È già in trattativa con vari partner per iniziare a testare le batterie al silicio ibrido nei processi industriali. Tuttavia, al momento non vi è nulla di stabilito.
La certezza invece è una sola: l’azienda che riuscirà a brevettare una tecnologia rivoluzionaria per le batterie del futuro, senza dubbio acquisterà un potere e un prestigio enormi, senza contare l’incremento esponenziale del valore societario.