Avrei preferito che la maglietta fosse indossata da una bella bionda e non da un biondo ma è giusto rispettare il piccolo (seppur esistente) gruppo femminile che ci segue. Certo non è Roaul Bova, ma è sicuramente un piccolo inizio. Scherzi a parte, la maglietta anticipa già l’argomento di questo piccolo articolo di opinione: il root, farlo o non farlo?
Per cominciare, precisiamo che il root non ha nulla a che vedere con il bon ton. Con root, su piattaforma linux si intende l’utente che gode dei più alti privilegi di sistema. I permessi di root si ottengono con varie procedure, che variano a seconda del telefono. Il più delle volte, si tratta di operazioni eseguite tramite pc, con un programma che permette di accedere ai fantomatici permessi. E’ sbagliato dire ottenere il root, poichè sarebbe giusto “ottenere i permessi di root” ma ormai si usa dire così. Per la cronaca, root in inglese significa radice.
Cos’ha di speciale avere i permessi massimi sul proprio smartphone (essere un superuser)? Mi spiego in modo abbastanza semplice: è come avere un automobile. Avere il root equivale ad avere la possibilità di poter farci quello che ci pare. Farla andare più veloce, consumare meno, cambiare il colore delle portiere, ecc. ecc. La stragrande maggioranza delle volte gratis.
Vediamo assieme quali sono i pro e i contro della cosa però, perchè come tutto al mondo c’è sempre un ma… Comincio con i contro, secondo me minori dei pro e più facili da elencare.
1) Perdita della garanzia
Sono voluto partire pesante: senza dubbio, la perdita della garanzia è il più rognoso dei contro del root. Scoccia rompere un telefono senza garanzia, i centri assistenza fan storie e non poche se gli si porta un telefono rootato. Questo contro è difficilmente bypassabile, ma non impossibile. Si può infatti tramite procedimenti non troppo difficili togliere i permessi e far tornare il telefono come prima di ogni root & modifica reputata illecita dalla casa madre. Il fatto che una casa madre reputi una cosa sbagliata il root è per me una gran cavolata (per non dire un altra parola con la c) poichè agevola non poco l’user experience. L’altro giorno per esempio avevo tra le mani un HTC Wildfire comprato in Germania. Dovevo semplicemente aggiungere tra le lingue l’italiano, ma la stupenda politica di HTC non prevede il root e fa di tutto per intralciare l’operazione, così ciao belli. Risolto con un programmino del market, ma non sarà mai un lavoro ben fatto.. Certe case invece si dimostrano più aperte: LG ad esempio non invalida la garanzia sui dispositivi rootati montanti anche ROM non ufficiali. Un pollice in su per LG, uno in giù per HTC. Chiudo dicendo che a parte danni fisici al telefoni, i più dei danni al software su un dispositivo rootato si possono risolvere comodamente a casa..
2) Rottura del terminale
Un modo sofisticato per dire una cosa semplicissima: telefono da buttare. Seppur difficilissimo, è possibile rompere in modo irreparabile un telefono effettuando il root. A me non è mai successo e non ho nemmeno mai sentito di nessuno che ci fosse riuscito. Le probabilità sono minime, ognuno deve valutare i rischi prima di procedere. Se siete incapaci al pc, fatevi aiutare. Piuttosto di perdere centinaia di euro in telefoni rotti, chiedere una mano è sicuramente meglio.
Passiamo ora alle cose positive del root, sicuramente più piacevoli:
1) Possibilità di installare applicazioni che richiedano permessi root
Sembra una cavolata, ma invece è veramente una cosa utilissima. C’è poco da girarci attorno, le applicazioni che richiedono il root ci danno il meglio del meglio. Abbiamo Titanium Backup, che ci fa una perfetta copia del telefono e di tutte le impostazioni da noi settate così da poter ripristinare il tutto in caso di perdita. Root Call Blocker, per bloccare pubblicità o scocciatori al telefono senza nemmeno accorgersi che ci stanno chiamando. Pimp My CPU che con un giusto kernel permette l’overclock o l’underclock del telefono, per migliorare la batteria o le prestazioni del terminale. Quante altre ne abbiamo, certe sta a voi scoprirle.
2) Utilizzare ROM non ufficiali
La cosa che preferisco di Android: le rom non ufficiali. Ottimizzano il telefono, ci rendono la vita più semplice, lo rendono più bello. Quanto amore. Prendete un terminale come il mio, l’Optimus Dual di LG: in tanti si sono lamentati di problemi come spegnimenti automatici, batterie scadenti, lag di sistema. Cambiate il firmware da stock a uno non ufficiale e ecco, problema risolto. Esistono tantissime rom per i nostri telefoni, a volte dedicate a volte progettate per più device, come le famose Cyanogenmod e le MIUI. Un altra cosa bella? Avere in anticipo gli aggiornamenti rispetto a quelli ufficiali..
3) Installazione di una Recovery alternativa
Altro grande privilegio e la possibilità di utilizzare recovery alternative: ci vengono in aiuto per backup di sistema, installare rom, pulire cache e cose così. Un must have, se si intraprende la dolce strada del modding android.
4) Possibilità di ripristinare il telefono rotto
Smanettando può succedere di rompere il telefono. Capita, a me è successo tre volte montando male rom. Nessun problema, perchè il mio telefono era rootato! Tramite pc ho reinstallato tutti i file di sistema ripristinando il telefono come appena uscito di fabbrica. I miei dati personali? Erano al sicuro sul mio pc grazie a Titanium Backup!
Di vantaggi sicuramente è possibile trovarne altri, ma ho cercato di presentare quelli che secondo me sono i più importanti. Ho cercato di essere il più semplice possibile per la nostra utenza più “giovane” e spero di aver convinto qualcuno a fare piccoli passi avanti verso il simpatico mondo del modding Android. Non mi prenderò responsabilità per i vostri errori, sappiatelo, ma credo che se sarete metodici e bravi nell’eseguire le operazioni che le varie guide vi dicono dubito avrete problemi.
BUON MODDING A TUTTI!