Tre giorni fa Google ha annunciato una rivoluzione nei termini di licenza per gli smartphone Android nell’Unione Europea, in seguito alla multa record di 4,3 miliardi di euro inflittale. I produttori di smartphone Android possono ora vendere smartphone con build di Android pesantemente modificate pur avendo accesso al Play Store mentre alcune app (come Chrome e Ricerca Google) sono ora licenze separate.
Secondo un rapporto di The Verge, i produttori di smartphone Android sono ancora fortemente incentivati a inviare Ricerca e Chrome, visto che l’altra scelta sarebbe quella di pagare fino a 40 euro per dispositivo per avere l’accesso al Play Store.
Presumibilmente, i costi di licenza variano in base al Paese e alle specifiche del dispositivo. I Paesi dell’UE sono divisi in tre livelli e in Svezia, Germania, Regno Unito, Norvegia e Paesi Bassi costano di più.
Se uno smartphone con una densità di pixel superiore a 500ppi viene venduto in quei Paesi, la tariffa è di 40 euro. I dispositivi 400-500ppi costeranno 20 euro e qualsiasi valore inferiore 10 euro. Per i telefoni di fascia bassa in altri Paesi, la commissione potrebbe essere di soli 2,50 euro.
Questo schema tariffario avrebbe un impatto maggiore sui telefoni premium. Ad esempio, Galaxy S9 (570ppi), Huawei Mate 20 Pro (538ppi) e LG V40 ThinQ (537ppi) dovrebbero sostenere tutti i costi di licenza più elevati nel caso non includessero Ricerca e Chrome.
Il report afferma che esiste una struttura tariffaria completamente separata per i tablet, che viene applicata in modo uniforme tra i Paesi e al massimo di 20 euro per dispositivo.
Insomma, la mancata entrata di introiti derivanti dalle pubblicità veicolate attraverso Ricerca e Chrome è un qualcosa che Google ha deciso di coprire in maniera forte aumentando fino a 40 euro il costo degli smartphone.