Il trittico Android, Chrome e Ricerca rappresenta il principale mezzo di guadagno per Google, dal momento che tutti gli smartphone Android che hanno accesso al Play Store hanno anche l’app Ricerca e Chrome pre-installati. Ciò però viola alcune regole della UE, tanto che Google non solo è stata multata di 5 miliardi di euro ma è stata costretta a dividere in tre Android, Chrome e Ricerca.
La Commissione Europea ha dichiarato Google colpevole di impedire ai produttori Android di vendere dispositivi con versioni fork di Android non approvate (come Meizu con la Flyme OS e Amazon con Fire OS), pagando i produttori per pre-installare alcune app e richiedendo loro di includere Ricerca e Chrome sui propri dispositivi.
In risposta, il CEO di Google Sundar Pichai ha sostenuto che gli utenti possono facilmente installare alternative alle app di Google, se lo desiderano. L’azienda sta apportando diverse modifiche al modo in cui le licenze Android funzionano nell’UE, per conformarsi alle ultime decisioni.
Innanzitutto, la società consentirà ai produttori di costruire smartphone e tablet con una versione fork di Android, vendendo anche dispositivi normali con il Play Store. Ad esempio, Amazon potrebbe creare un telefono con Android stock che ha accesso al Play Store mentre continua a vendere tablet con sistema operativo Fire OS.
Il colosso americano sta anche dividendo le licenze per Android, l’app Ricerca e Chrome. Ciò significa che gli OEM nell’UE possono ora vendere smartphone Android senza l’app Ricerca o Chrome pre-installata. Inoltre, il “pacchetto base” del Play Store e le altre app di Google (Gmail, Duo, ecc.) richiedono ora un costo di licenza.
L’entrata in vigore di queste novità è fissato per il 29 ottobre.