Nonostante Samsung abbia organizzato già un piano di richiamo per tutti i Samsung Galaxy Note 7 che hanno a bordo una batteria non sicura (circa 2,5 milioni di unità secondo le stime), in molti hanno deciso che per il momento continueranno ad utilizzare lo smartphone (Samsung ha dato tempo fino al 30 Settembre). Tuttavia, in questo modo si espongono a rischi.
L’ultimo esempio di esplosione di un Samsung Galaxy Note 7 lo si è avuto in un hotel statunitense dove, un utente australiano, è stato svegliato di colpo dalle fiamme che si sprigionavano dallo smartphone e lambivano i mobili vicini.
Senza alcun dubbio Samsung rimborserà il costo dello smartphone ma, la cosa alquanto surreale è che vi è stata oltre al danno anche la beffa. La direzione dell’hotel ha richiesto infatti all’utente 1380 dollari per i danni provocati all’interno della stanza.
Egli fortunatamente non ha subito gravi danni (solo alcune bruciature alle dita) ma, durante un’intervista successiva all’incidente, ha dichiarato di essere a conoscenza del piano di richiamo di Samsung ma che non aveva ancora deciso cosa fare.
Nel mercato italiano al momento, non essendo iniziata la vendita, non si sono verificati casi di esplosione. Ad ogni modo, è consigliabile per gli utenti americani accettare il reso di Samsung per la restituzione.