Con l’arrivo dell’iPhone X sul mercato non vi è stata solo una “corsa alla notch” da parte di molti produttori di smartphone Android ma anche una “corsa alle Animoji“, le cui versioni cambiano nel nome ma non nella sostanza. Samsung ha adottato anche questa funzionalità sui suoi ultimi top di gamma e l’ha chiamata AR Emoji.
Stando a un nuovo brevetto, i progetti di Samsung per le AR Emoji si spingono oltre l’attuale fase, prevedendo anche delle videochiamate con animatronics digitali.
Oltre che da un punto di vista del divertimento, questa soluzione potrebbe permettere di ridurre drasticamente il quantitativo di banda necessaria perché una videochiamata sia chiara e senza lag.
Le videochiamate tradizionali infatti richiedono molta larghezza di banda per offrire un’esperienza fluida e priva di schermate pixellate alle due parti coinvolte, anche in questi giorni in cui la connettività LTE è diventata abbastanza diffusa.
A favore di Samsung va il fatto che la richiesta di brevetto relativamente alle videochiamate via Ar Emoji è stata depositata nel 2013, molto prima quindi che le emoji animate diventassero popolari.
Nello specifico, il brevetto descrive un sistema che consente agli utenti di chattare tra loro usando un “modello animato in 3D” del loro viso. Questo modello 3D sarebbe quindi trasferito all’altro dispositivo, ma invece del normale video in cui ogni fotogramma è un’immagine completamente diversa che deve essere trasmessa, il modello 3D reagirebbe semplicemente alle espressioni facciali dell’utente e solo questi cambiamenti nelle espressioni sarebbero trasmesse.
Al momento non sappiamo se l’ottenimento del brevetto verrà utilizzato sin dal Galaxy Note 9 o dal Galaxy S10.