
L’OrangePi RV2 è una SBC compatta (circa 89 mm × 56 mm) e moderna basata sull’architettura RISC-V. È progettata per offrire un buon equilibrio tra potenza di calcolo,espandibilità e costo contenuto, rendendola ideale per lo sviluppo AI edge, progetti IoT,sistemi smart home e laboratori fai-da-te.
Una delle sue carte vincenti è il costo molto contenuto: la versione da 2 GB la si trova a circa 30 euro, quella da 4 GB a 40–50 euro mentre quella da 8 GB a 50–65 euro.
Caratteristiche tecniche di OrangePi RV2
Al centro della scheda c’è il SoC Ky X1, un processore octa-core RISC-V da 64 bit, capace di sviluppare fino a 2 TOPS (Tera-Operations Per Second) di prestazioni AI — una sorta diaccelerazione NPU “fusa” direttamente nella CPU. In termini di prestazioni, offre circa un terzo in più rispetto a un Cortex-A55 operante alla stessa frequenza, ma consumando solo l’80 % dell’energia.
È disponibile con 2, 4 o 8 GB di memoria LPDDR4X, permettendoti di scegliere tra diverse fasce di prezzo e performance. Tra l’altro, nella versione da 8 GB vi è un supporto “decente” anche per alcuni LLM di piccole dimensioni, come Deepseek R1.
Per l’archiviazione, offre una grande flessibilità:
- modulo eMMC (16–128 GB)
- slot per microSD
- due slot M.2 M‑Key (PCIe 2.0 x2), sia in formato 2280 che 2230, per SSD NVMe
Sul fronte della connettività troviamo:
- 2 porte Gigabit Ethernet, ottime per progetti di rete,NAS o firewall
- Wi‑Fi 5 e Bluetooth 5.0 + BLE via modulo Ampak
- 3 USB 3.0 + 1 USB 2.0 +USB OTG
- uscita HDMI 2.0 (fino a 1920×1440 @ 60 Hz)
- 1x MIPI‑DSI,
- 2x MIPI‑CSI per telecamere
- jack audio da 3,5 mm con codec ES8388.
Cos’è RISC-V
RISC-V è un’architettura open source per i processori. È nata in ambito universitario, con l’idea di creare qualcosa di semplice, modulare e libero da licenze o costi. In pratica: chiunque può usarla, modificarla e costruirci sopra senza pagare nulla.
È basata su un approccio RISC (Reduced Instruction Set Computing), cioè con un set di istruzioni più semplice e “snello”, pensato per essere più efficiente. In questo senso è simile ad ARM ma coi principali vantaggi di essere libera da brevetti e royalties di licenza e ancora più modulare: è come un set LEGO dove si possono scegliere solo i pezzi che servono, diminuendo al minimo l’impronta.
Il supporto ufficiale di Debian 13
Con il nuovo Debian 13 (nome in codice Trixie), per la prima volta RISC‑V a 64 bit (riscv64) non è più un progetto sperimentale o un port non ufficiale, ma diventa una delle architetture ufficialmente supportate, esattamente come amd64, arm64 o ppc64.
È possibile installare Debian 13 direttamente su hardware RISC‑V (non solo OrangePi RV2 ma anche sulle altri SBC) usando installer, immagini ISO, tool di sistema e gestore dei pacchetti (APT), allo stesso modo che su x86 o ARM.
È stata realizzata una vera portabilità del sistema operativo, comprendendo il kernel, il bootloader, strumenti di sviluppo (toolchain, debugger), librerie, utilità di sistema e migliaia di pacchetti compilati per riscv64 (oltre il 95% ad oggi). E considerando che il tallone d’Achille delle SBC Orange Pi è proprio il supporto software, è come una manna dal cielo per la RV2.
OrangePi RV2 è sulla strada buona per un futuro brillante
Combinando un costo abbastanza economico con un supporto software in rapida espansione, la OrangePi RV2 si pone come una delle più interessanti SBC sul mercato, almeno per quanto riguarda lo sviluppo (per altri progetti come il retrogaming ci sono altri modelli più consigliati).
Avendo poi a disposizione 2 porte Ethernet e il supporto ad OpenWRT, è possibile utilizzarla benissimo come un router smart che garantisce maggiore sicurezza e una serie enorme di plugin.