Ormai lo scontro legale che sta prendendo piede tra i produttori di smartphone è un argomento che sta sulla bocca di tutti, vedendo contrapposte ad Apple (l’unica costante) i vari produttori di qualsiasi origine territoriale.
Google si era già espressa in merito, dopo la vittoria di Cupertino contro Samsung nel tribunale californiano, affermando che ciò non avrebbe causato problemi all’ecosistema Android che ne sarebbe uscito incolume. Sembra però che Big G abbia deciso che è venuto il momento di prendere atto di quello che sta accadendo ed imparare dall’esperienza acquisita.
La voce in quest’occasione è quella di David Lawee, Vice President for Corporate Development in Google, che vede il verdetto a favore di Apple come una sveglia per l’azienda di Mountain View.
Viene aggiunto che Google deve fare molto di più per sventare e/o difendersi dalla “guerra termonucleare” che Steve Jobs dichiarò ad Android.
Come fare?
Acquistare brevetti da terze parti non è abbastanza.
Una prima risposta arriva nell’essere maggiormente proattiva nel brevettare i propri prodotti, cosa che Apple fa in larga misura.
“didn’t really believe ‘rounded corners’ were patentable,”
In un’intervista a Bloomberg, Lawee ha dichiarato che non credeva veramente possibile la possibilità di brevettare gli “spigoli arrotondati” ed è proprio per percezioni simili che Google ha seguito una politica di brevetti più soft rispetto ad alcuni suoi competitor (uno in particolare, ma non facciamo nomi…).
La sua speranza è che la legislazione in merito a questa materia cambi qualcosa.
Certo è che una regolamentazione con minor flessibilità nel permettere di brevettare ogni minima cosa, anche cose che non stanno né in cielo né in terra (“spigoli arrotondati”), andrebbe a riportare la competizione aziendale maggiormente sul livello commerciale dei prodotti piuttosto che quasi esclusivamente in tribunale impugnando brevetti di ogni genere…
Fonte: PhoneArena