
In seguito alla presentazione ufficiale avvenuta ieri del Samsung Galaxy S9, il colosso coreano ha pubblicato un articolo di approfondimento in cui spiega, per filo e per segno, le nuove tecnologie presenti nella fotocamera con lenti ad apertura variabile.
Genericamente parlando, si tratta di una fotocamera composta da un sensore ISOCELL Fast 2L3 da 12 Mpixel con integrata una memoria DRAM e un sistema di lenti ad apertura focale variabile di f/1.4 e f/2.4. Ogni singolo pixel del sensore ha una misura di 1,4 micron.
Quella del Samsung Galaxy S9 è una fotocamera che ha alzato l’asticella della qualità, portandola nei pressi di quella delle fotocamere DSLR:
“I sensori di immagine ISOCELL di Samsung hanno fatto grandi passi avanti nel corso delle generazioni, con tecnologie come ISOCELL per l’alta fedeltà dei colori e Dual Pixel per la messa a fuoco automatica ultraveloce, portando la fotocamera dello smartphone sempre più vicina alla fotografia DSLR“, ha detto Ben K. Hur, vice presidente di System LSI marketing presso Samsung Electronics. “Con un layer DRAM aggiunto, il nuovo 3-stack ISOCELL Fast 2L3 di Samsung consentirà agli utenti di creare contenuti più unici e affascinanti“.
Grazie all’utilizzo di un chip di DRAM proprio a contatto con la fotocamera, il Samsung Galaxy S9 è in grado di processare molte più informazioni rispetto al normale.
Con tale integrazione, il sensore di immagini può temporaneamente memorizzare un numero maggiore di fotogrammi acquisiti ad alta velocità sul chip DRAM del sensore prima di inviare i frame al processore mobile e quindi alla DRAM del dispositivo.
Ciò consente non solo al sensore di acquisire un’istantanea a pieno formato a 1/120 di secondo, ma anche di registrare video in movimento super rallentato fino a 960 fotogrammi al secondo (fps).
Inoltre, memorizzando più fotogrammi in una frazione di secondo, il sensore può supportare la riduzione del rumore tridimensionale (3DNR) per immagini più nitide quando si scatta in condizioni di scarsa illuminazione, oltre a immagini in tempo reale ad alta gamma dinamica (HDR). Ciò comporta anche il rilevamento del minimo accenno di movimento per la registrazione automatica in slow-motion.