La settimana scorsa abbiamo pubblicato i dati mensili relativi alla distribuzione Android (o per meglio dire alla sua frammentazione). I dati sono stati tutt’altro che positivi considerando che in questo momento gli smartphone con Oreo a bordo sono inferiori a quelli con Jelly Bean.
Un recente studio ha confrontato il market share raggiunto dalle varie versioni di Android fin dalla 1.5 Cupcake, ossia la prima release pubblica del robottino verde.
Il risultato lo vedete nel grafico in evidenza in questo articolo: fino ad Android Jelly Bean ci sono state ben 5 versioni in grado di superare il 50% del market share.
Da Android 4.4 Kitkat questo non è stato più possibile e il risultato lo vediamo nei soliti dati pubblicati da Google: anche se la piattaforma Android 8.0/8.1 Oreo è di poco superiore all’1% non si può dire che la maggioranza degli smartphone Android in circolazione possa contare almeno su Android 7.1.X Nougat.
Ci sono tantissimi smartphone in circolazione con a bordo Android 7.0 Nougat e più di uno su 4 utilizza la versione 6.0 Marshmallow. Google ci ha provato più volte nel corso degli anni a porre fine al problema della frammentazione ma finora non solo non è stato raggiunto questo obiettivo, ma anzi si è intensificato.
Pensate che ad eccezione dei Google Phone nessuno smartphone ha ancora ricevuto Android 8.1 Oreo (almeno in forma stabile) ed alcuni top di gamma sono ancora impegnati nel passaggio da Android 7.0/7.1 ad Android 8.0.
L’ultimo tentativo fatto da Google è Project Treble ma anche in questo caso la novità non è stata poi particolarmente apprezzata da molti produttori (che hanno volutamente evitato di introdurre il supporto a Project Treble negli smartphone usciti dalle fabbriche con Nougat a bordo).