Forse non tutti sanno che la giornata di ieri ha segnato il primo quarto di secolo (25 anni) da quando è stato inviato il primo SMS. In particolare, il 3 Dicembre del 1992 un ingegnere di nome Neil Papworth ha inviato gli auguri di Natale dal suo PC verso il telefonino del direttore di Vodafone, Richard Jarvis.
Quel momento ha segnato la storia della telecomunicazione moderna, con il numero di SMS che pian piano è aumentato fino a diventare il principale mezzo di comunicazione a distanza.
Una crescita esponenziale di anno in anno per gli SMS
Volendo stilare una roadmap del successo dei messaggi SMS, possiamo partire dal 2000, quando, nei soli USA vennero scambiati 12 milioni di messaggi; dal Giugno del 2006 tale cifra salì a 12,5 miliardi per poi crescere ulteriormente a 45 miliardi nel 2007. Nel 2009 il numero è cresciuto ancora fino a raggiungere i 161 miliardi e infine oggi ne vengono inviati e ricevuti oltre 781 miliardi.
L’utilizzo degli SMS, seppur soppiantato in parte dall’utilizzo di servizi di messaggistica che si appoggiano alla rete internet (la sola WhatsApp gestisce circa 55 miliardi di messaggi al mese), risveglia molti ricordi nella mente dei meno giovani (basti pensare al T9).
Una tecnologia che ha resistito all’avvento di servizi moderni
Probabilmente adesso sembrerebbe del tutto inutile comparata alla tastiera QWERTY dei moderni smartphone ma in passato venivano eseguite persino delle gare di velocità a chi digitava più velocemente su quei 9 tasti.
Insomma, a 25 anni dalla loro introduzione, gli SMS continuano a essere uno dei mezzi di comunicazione più utilizzati al mondo. Chissà se i prossimi 25 anni decreteranno la fine degli SMS oppure se tale tecnologia continuerà a resistere fornendo la libertà di comunicare anche in assenza di connessione a internet.