Forse non tutti sanno che ancor prima di rilasciare Pokémon GO sul Play Store e sull’App Store, Niantic Labs aveva già sviluppato (ai tempi quando era una branca di Google) un altro gioco di massa chiamato Ingress. Il funzionamento si basava sulla realtà aumentata, concetto che ha anticipato i tempi almeno di 5 anni.
Parlando al TechCrunch Disrupt San Francisco, il CTO dell’azienda, Phil Keslin, ha dichiarato che tutto il suo team ha in mente un’esperienza, relativamente ai giochi in realtà aumentata, del tutto diversa rispetto a quello che ci immaginiamo adesso.
Posso dirti dall’esperienza che la gente non lo fa [tenere lo smartphone puntato mentre cammina]. È molto innaturale.
In Pokémon Go, l’unica volta che utilizzano veramente l’AR è per condividere il loro incontro con il Pokémon. Per catturare solo quell’immagine, che è naturale… Non come camminare in tutto il mondo con il telefono davanti al loro volto.
L’AR ha ancora molto da svelare
L’elemento che rivoluzionerà il settore della realtà aumentata e lo renderà veramente popolare sarà l’audio:
Con l’audio è differente. Penso che l’audio sia molto più significativo. D’altronde è uno dei nostri sensi. È una delle cose che spinge davvero la nostra curiosità. Voglio esaminare i modi per incorporare l’audio in titoli futuri, realizzando una realtà aumentata che non sia solo visiva.
Il team di Niantic Labs ha in cantiere qualcosa di grande e, grazie al rilascio dei framework Google ARCore per Android e Apple ARKit per iOS, saranno milioni gli utenti in grado di sfruttare questa tecnologia.