La battaglia fra i servizi che permettono agli utenti di trasmettere i propri video in diretta con potenzialmente tutto il mondo in ascolto si sta facendo sempre più serrata. Da una parte vi è Twitter, primo social network ad aver introdotto un servizio del genere (Periscope). Poi vi è Facebook che, grazie al suo bacino di oltre 1,2 miliardi di utenti ha impresso subito un’orma incredibile sul terreno di gioco. E poi, come ultima arrivata, vi è YouTube.
Relativamente a Twitter, nelle scorse ore la dirigenza ha dato il via ad un piano volto a rafforzare il proprio servizio Periscope soprattutto per le produzioni professionali. Gli sviluppatori di Twitter infatti hanno pubblicato le Periscope Producer API, grazie alle quali dispositivi di ripresa esterni quali droni, action cam e videocamere a 360° oppure anche app di terze parti possono trasmettere direttamente il loro feed video su Periscope.
Oggi siamo lieti di annunciare le API Periscope Producer, che aprono nuovi modi per condividere video dal vivo, come ad esempio da hardware esterno, da software, da macchine fotografiche o da servizi web – senza bisogno di collegarli tramite l’applicazione principale.
Le Periscope Producer API amplieranno e di molto il bacino del servizio
In realtà non si tratta di una vera e propria novità, dal momento che le Periscope Producer API vengono già utilizzate da alcune testate giornalistiche americane di fama internazionale, quali Bloomberg e PBS NewsHour. Tuttavia, l’apertura delle Periscope Producer API verso una più grande audience permetterà senza dubbio al servizio di accorciare la distanza che lo separa dalla concorrenza.
Periscope ha nel tempo accresciuto la propria lista di partner commerciali ma sembra che per il momento i numeri non le diano ragione, soprattutto se confrontati con quelli di Facebook Live.