Google ha provato nel limite delle sue possibilità a proporre un sistema operativo (con annessi device mirati) appositamente pensato per i mercati emergenti, ma a quanto pare Android One non è decollato come ci si sarebbe potuto aspettare.
La prima generazione di device Android One, contestualmente al nuovo sistema operativo, proponeva processori MediaTek quad-core e 1GB di RAM; mentre siamo dovuti saltare alla seconda edizione per iniziare a vedere caratteristiche un po’ più “serie” come un processore migliore e il raddoppio della RAM (elementi questi che hanno tuttavia portato all’aumento del prezzo).
Le scelte operate da Google nell’ambito di Android One, checché se ne dica, non hanno premiato. Ed è proprio questa la ragione per la quale il colosso di Redmond sta valutando di proporre smartphone con prezzi inferiori ai 40€ e di farlo, per il momento, sul solo mercato indiano: la speranza riposta da Google è che una strategia di forte contenimento dei prezzi possa premiare, anche se naturalmente è difficile stabilire se basterà solo questo per far sì che Android One veda accrescere la sua quota di mercato.
Ma i programmi di Google non finiscono mica qua, anzi, prevedono anche forti investimenti infrastrutturali per permettere un più ampio accesso alla connessione Internet da parte della popolazione locale e, al tempo stesso, una maggiore penetrazione nel Paese di servizi quali Youtube e Maps offline.