Un progetto legato al riconoscimento facciale in 3D presentato da Samsung allo US Patent Office nel 2004 ma approvato solo in questi giorni ci fa pensare che nei prossimi smartphone del colosso coreano il sensore dell’iride scomparirà per far spazio a una tecnologia che meglio possa competere (non tanto per qualità quanto per marketing) con il Face ID di Apple.
Vista la tempistica di registrazione del brevetto, crediamo sia un po’ troppo tardi per essere utilizzata nel Galaxy Note 9. Potrebbe invece essere appena in tempo per un debutto agli inizi del 2019, quando Samsung ha in previsione di lanciare il primo smartphone flessibile (Galaxy X) e più tardi il nuovo top di gamma Galaxy S10. Inoltre non è la prima volta che sentiamo parlare di questo.
Un recente report ha evidenziato che il Galaxy S10 escluderà lo scanner dell’iride e incorporerà invece una sorta di tecnologia 3D per il rilevamento del volto sviluppata con l’aiuto di un’azienda israeliana.
Ad ogni modo, il brevetto sottolinea che la tecnologia è basata sulla tecnologia TOF (Time of Flight) che funziona con la luce NIR (vicino all’infrarosso), un sensore di immagine convenzionale e un sensore aggiuntivo che cattura la luce che rimbalza dal volto del soggetto.
Samsung prevede di usare la tecnologia anche per rilevare il movimento dei volti, dei gesti, gli occhi e la visione notturna per lavorare al buio.
Se la tecnologia di Samsung sarà davvero qualitativa, possiamo aspettarci un riconoscimento facciale di pari livello e accuratezza di quello esistente su iPhone X.