Nei primi mesi del 2016 gli sviluppatori di Google hanno annunciato un nuovo algoritmo di compressione chiamato “bsdiff“, grazie al quale erano riusciti a ridurre le dimensioni degli aggiornamenti (principalmente delle app presenti nel Play Store) in media del 47%. Qualche ora fa gli sviluppatori però hanno annunciato che sono riusciti ad andare ancora oltre grazie al sistema “File-by-File patching“, in grado di ridurre le dimensioni degli aggiornamenti fino anche al 90%.
Chiaramente si tratta di un incentivo a scaricare tutti i vari aggiornamenti delle app che gli sviluppatori pubblicano. Infatti, riducendo la loro dimensione, si vanno a consumare anche meno dati. Snocciolando un numero fornito da Google, utilizzando questo nuovo sistema ogni giorno di risparmiano circa 6 Petabyte di dati (1 Petabyte = 1 milione di GB).
Un esempio concreto di utilizzo del “File-by-File patching” lo troviamo nella tabella qui di seguito:
Come potete vedere, l’aggiornamento di Google Maps, inizialmente pesante circa 33 MB è stato ridotto del 71% fino a 9,6 MB. Il valore più alto lo troviamo con Netflix, che addirittura ha raggiunto il 92% di riduzione del peso, passando dagli originali 16,2 MB agli 1,2 MB finali.
Una cosa molto interessante di questo nuovo sistema è che Google l’ha reso open source, per cui chiunque è interessato alla riduzione dei propri file di aggiornamento (pensiamo ad esempio ad uno sviluppatore di ROM) può tranquillamente sfruttare il “File-by-File patching”.