La questione è lunga e fino ad ora senza soluzione, ci sono sempre due scuole di pensiero una che vuole sempre e comunque un super hardware e l’altra che si accontenta di un qualcosa di più “normale” in favore di una maggior ottimizzazione del software integrato ma sono sincero, il 3 Maggio durante la presentazione del Samsung Galaxy S III la casa coreana mi ha veramente sorpreso e mi fatto (quasi) vedere la fine di questa diatriba.
I rumor che continuavo a susseguirsi nei giorni precedenti in rete ci avevano fatto supporre qualsiasi cosa ma bisogna dire la verità, molte di quelle che sembravano solo fake si sono rivelati veritieri, persino la ricarica wireless! Ma su un discorso nessuno si è mai sbilanciato e non sono mai state fatte grosse discriminazioni sto parlando del software ed è proprio qui che Samsung ha colpito.
La personalizzazione messa in campo questa volta va ben oltre quello a cui siamo abituati introducendo non solo caratteristiche uniche ma anche una schiera di applicazioni dedicate da far impallidire tutto il mercato (forse solo HTC da questo lato regge il confronto) e come se non bastasse da quello che si è potuto vedere durante la presentazione e in attesa di avere in mano il terminale, il tutto sembra essere eseguito con una fluidità ed immediatezza impressionate.
Sono lontani i tempi della prima Touch-Wiz scattosa e pesante del Galaxy S I ora il sistema sembra essere lavorare perfettamente, ma quanto ci avranno messo a sviluppare tutto? Basta pensare al fatto che il tutto gira su Android 4.0.3, supponiamo che loro siano privilegiati e abbiano messo mano al codice ICS un po’ prima questo significa che la maggior parte del lavoro dovrebbe essere stato svolto negli ultimi 6 mesi (esagerando) con risultati più che egregi!
Ma sappiamo che il software non è tutto e allora cosa c’è a supportare e a rendere utilizzabile tutte queste nuove caratteristiche?
Anche qui Samsung sorprende perché più o meno negli stessi tempi in cui lavorava sul codice era alle prese con la produzione del suo primo Exynos Quad core, sulla nuova ottica evoluta e nella realizzazione del display che pur mantenendo la risoluzione già vista sul Galaxy Nexus ha dimensioni maggiori, poi la ricarica wireless, il led di stato, l’NFC e molto altro, il tutto fatto quasi completamente nei propri stabilimenti.
Ora per la prima volta da tempo ci troviamo di fronte ad una casa che non solo si è prodotta l’intero terminale dal processore superpotente allo slot sd ma che ha anche dedicato moltissimo lavoro alla realizzazione di un software assolutamente unico e (almeno sembra) performante, che sia questo Galaxy S III la quadratura del cerchio dei terminali? Riuscirà ad accontentare le due scuole di pensiero di cui abbiamo parlato prima?
L’unica pecca di tutto questo discorso riguarda i tempi per un futuro aggiornamento a Jelly Bean che salvo ulteriori sorprese potrebbero essere un po’ più lunghi rispetto al passato.
Nell’attesa di poterlo avere in mano direi che i presupposti ci sono tutti, non avrà la Google Experience ma credo che non ne sentiremo molto la mancanza (almeno all’inizio) e se riuscirà ad accontentare anche i più esigenti allora il successo è assicurato.