Android Q beta 2 ha portato a una serie di polemiche sullo “Scoped Storage“, un nuovo set di regole che cambia il modo in cui le app possono accedere all’archivio locale. Google spera di migliorare la sicurezza attraverso questa funzione rispetto all’attuale sistema “free-for-all” che consente alle app di accedere indiscriminatamente a tutta la memoria interna.
Per chi non lo sapesse, lo Scoped Storage crea sandbox di storage isolati per le app, evitando quindi che un’app acceda ai dati dell’altra e viceversa. Le cartelle predefinite di foto, video, musica e download di Android rimangono come “raccolte condivise” e sono accessibili da qualsiasi app. Fondamentalmente, il nuovo sistema di archiviazione si riduce a un sistema di accesso ai file più trasparente e più difficile da abusare.
Per placare le critiche e non rischiare di rendere inutilizzabili le app che non verranno aggiornate, Google ha annunciato che eliminerà lo “Scoped Storage” con la beta 3 di Android Q per dare agli sviluppatori più tempo per adattarsi alla nuova API.
In precedenza, Google prevedeva di limitare le app che non utilizzavano lo Scoped Storage su Q e consentire solo alle app “verificate” prima della beta 2 di utilizzare una modalità di compatibilità speciale, in modo che continuassero a funzionare. Con l’annuncio di oggi, il tutto sta cambiando in modo significativo.
La modalità speciale sarà disponibile nella versione finale di Android Q, e Google afferma che lo Scoped Storage sarà richiesto solo nel rilascio della piattaforma principale del prossimo anno per tutte le app indipendentemente dall’SDK di destinazione. Ciò significa che la piena fruizione dell’API viene posticipata ad Android R, pertanto le app precedenti funzioneranno anche su Android Q se non vengono aggiornate. Tuttavia, le nuove app che vengono pubblicate sul Play Store non hanno modo di aggirare il nuovo sistema di autorizzazione e devono usarlo.