Nella giornata di ieri il servizio di messaggistica istantanea Telegram è stato inaccessibile da ogni singolo utente del pianeta. Il motivo risiede nell’attacco informatico ricevuto dai server di Telegram chiamato comunemente DDoS. Per chi non lo sapesse, un attacco di questo genere è:
La locuzione denial of service (in italiano letteralmente negazione del servizio abbreviato in DoS) nel campo della sicurezza informatica indica un malfunzionamento dovuto ad un attacco informatico in cui si esauriscono deliberatamente le risorse di un sistema informatico che fornisce un servizio ai client, ad esempio un sito web su un web server, fino a renderlo non più in grado di erogare il servizio ai client richiedenti.
Si tratta dunque di un attacco mirato e deliberato ma che potrebbe avere degli sviluppi importanti stando a quanto dichiarato da Pavel Durov, il CEO di Telegram, secondo il quale dietro all’attacco ci sarebbe il concorrente LINE.
In realtà, il signor Durov non ha proprio delle vere prove a sostegno della propria tesi ma solamente indizi. Sembra infatti che alcune ore prima di subire l’attacco, la software house Navar (colei che gestisce LINE) abbia chiesto di rimuovere temporaneamente dal Play Store l’applicazione di Telegram.
Accuse un po’ campate in aria secondo il nostro punto di vista anche se, come ci tiene a precisare lo stesso CEO di Telegram, “se i competitors non sono felici significa che siamo sulla strada giusta”.