Una delle maggiori preoccupazioni per Samsung nell’adottare il SoC Qualcomm Snapdragon 820 su Samsung Galaxy S7 e Samsung Galaxy S7 edge era relativa alla possibilità di un surriscaldamento, memore di quanto avvenuto con la versione precedente del SoC. Per questo ed anche per sfruttare al massimo la realtà virtuale, si è deciso di inserire un sistema di raffreddamento a liquido.
Ma questo nuovo metodo di raffreddare lo smartphone funziona realmente? Grazie ai colleghi di Android Central abbiamo avuto modo di osservare, attraverso una videocamera termica, l’innalzarsi della temperatura mettendo sotto stress gli smartphone. Per una comparazione migliore, alla coppia di Galaxy S7 sono stati aggiunti un Galaxy Note 5 ed un Galaxy S6 edge.
Lasciando in idle gli smartphone per 15 minuti, a spuntarla è stato il Galaxy S6 che, in media nei test effettuati, rimane di 2 – 3 gradi centigradi più freddo.
Utilizzando il test benchmark di AnTuTu su tutti e quattro i device, notiamo come a riscaldare maggiormente siano il Galasxy S6 edge ed il Galaxy S7, con un calore orientato soprattutto verso il tasto power.
Il test finale prevedeva lo scatto dell’immagine termica 60 secondi dopo la fine del test benchmark. In questo caso, il sistema di raffreddamento a liquido si intravede molto bene sui nuovi Samsung Galaxy S7, con la versione edge che ottiene il risultato migliore.