All’interno degli stand Android Playground al Google I/O 2019 sono stati mostrati i nuovi giochi Android TV, i miglioramenti apportati ad Android Studio, tutti gli ultimi smartwatch Wear OS e altro ancora. In un angolo dello stand, però, Google ha mostrato una funzione sperimentale di Android Q che non ha nemmeno un nome definitivo. Al momento è chiamata Dynamic System Updates.
Ogni volta che esce una versione beta di Android, per poterla installare è possibile mantenere dati dell’utente nell’aggiornamento ma si rimane comunque con un sistema operativo in sviluppo con diversi bug. A peggiorare le cose, questo processo è reversibile solo cancellando tutti i dati dello smartphone.
La soluzione di Google è quella di consentire agli sviluppatori di avviare temporaneamente diverse immagini di sistema, senza influire sul sistema operativo installato.
Questo processo sembrerà senza dubbio familiare a quelli di voi che hanno usato Linux. La maggior parte delle distribuzioni Linux offre immagini di avvio che possono essere scaricate su un’unità USB o masterizzate su un CD / DVD (le cosiddette immagini Live). Quando il computer si avvia dall’unità Linux, è presente un ambiente desktop completo che consente all’utente di testare facilmente le applicazioni ed eseguire altre attività. Nulla è installato nell’unità interna del computer e tutti i dati vengono cancellati quando Linux si spegne.
Android Q includerà funzionalità simili, che attualmente vengono chiamate Dynamic System Updates (sebbene anche “Live Images” e “Dynamic Android” siano stati utilizzati).
Dal punto di vista tecnico, viene creata una partizione di sistema temporanea ove può essere installata un’immagine di sistema generica (GSI) alternativa. Al termine del processo, viene visualizzata una notifica e toccandola si riavvia il telefono nella GSI. Al termine, è sufficiente riavviare il telefono e si ritorna alla versione normale di Android.