Da utenti sappiamo quanto sia importante avere Adobe Flash Player per poter vedere i siti completi come se fossi sul desktop, per quanto poi possano in realtà essere invasivi a livello di prestazioni sul dispositivo.
Ora vi racconto cosa gli sviluppatori sanno o dovrebbero sapere a riguardo di vita morte e miracoli di un plugin bistrattato dalla mela morsicata e adorato dal robottino verde di big G.
Prima di tutto inizierei con il fatto che Flash è un prodotto nato per potenziare il web in un’epoca in cui comunità di sviluppatori javascript e html erano appena agli albori e dormivano rispetto a un mondo di aziende sfrenate che rilasciavano plugin per effetti speciali a caso e molto “sporchi”. Future-Splash apriva la strada a quei grafici che volevano fare del web un posto migliore dei soliti testi e immagini, magari con qualche intro particolare. F-Lash divenne poi proprietà Macromedia e con il supporto di Microsoft, che doveva potenziare il proprio sistema di chat di MSN, divenne uno dei primi plugin supportati ufficialmente da Explorer. Il rilascio quindi dalla famosa versione MX professional fece scalpore in un periodo in cui Flash cercava di stringere l’occhio a chi del javascript e di altri linguaggi non sopportava il rigore delle regole. L’actionscript dopo l’acquisto da parte di Adobe di Macromedia venne ripulito e reso più in linea con gli standard di ECMA, più famoso per aver standardizzato il Javascript. L’intesa fra Adobe e Apple scema nel momento della dichiarazione di Jobs che non farà più suppporto a Flash su iPhone. In quel momento il fronte su cui Adobe intensificò le sue forze è con Google, soprattutto con il concorrente Android sul mobile. Il 30 settembre 2010 Apple è stata obbligata dall’anti-trust europeo a introdurre la compatibilità alla tecnologia Adobe Flash. Nello stesso periodo nel sito Labs.Adobe.com comparve la pre-release alpha di Flash 11 con supporto al 3D nativo e del nuovo framework Flex “Hero” e dei software Flash Builder “Burrito” e Flash Catalyst “Panini” con 100% supporto al mobile e Android.
Questo grande riassunto della vita del plugin più storico di tutto internet per capire come mai c’è tanto interesse dietro.
I primi punti di interesse sono:
- inserimento in una suite di creazione di contenuti grafici, infatti solo microsoft ora si sta adeguando il suo Silverlight ma con scarso successo;
- facilità di programmazione grazie a una quantità di API presenti sul web, ancora compatibili alcuni con AS 1.0, con divertenti risvolti, per esempio API per Wii-mote;
- chi conosce java, javascript e altri linguaggi simili ha già tutte le carte in regola;
- pieno supporto ai video, audio e vettoriali, con conversione eventuali di questi ultimi in bitmap;
- AIR permette di fare le Rich Internet Application senza dover scriverere una riga di codice in più rispetto allo swf normale, permettendo il rilascio su desktop, sia pc che mac, come anche per Android;
- creazione di sviluppo multipiattaforma, dal web al mobile senza dover cambiare totalmente codice e software di sviluppo;
- supporto del rilascio per compatibilità con le CPU e/o con le GPU.
A parte la storia e i pro per gli sviluppatori ci sono da ricordare dei fattori molto peculiari che fanno di Adobe Flash una piattaforma di sviluppo di primordine. Infatti è necessario ricordare quanto non sia solo un prodotto per il web, come ricordato più volte sopra, ma a 360° come hanno dimostrato diversi prodotti nei diversi anni: dallo sviluppo cartoon, diventando il concorrente di ToonBoom, allo sviluppo di interfacce per domotica e trasporti, con Flash Lite.
Per quanto riguarda il presente e il futuro bisogna fare i conti con le beta in rilascio di Adobe via Labs. Flex “Hero”, Flash Builder “Burrito”, Flash Catalyst “Panini” e AIR 2.6 permettono ora lo sviluppo e il rilascio di apk funzionanti per Android, senza aggiunta di certificati del market, sottolineando l’openness dell’OS rispetto a altre piattaforme.
La novità che ci interessa con utenti del robottino verde è il rumor su Adobe Flash Player 11, che come citato sopra avrà supporto al 3d, che sarà in accordo con la piattaforma Unity3D, famosa per sviluppo giochi 3D per Android e iOS, aiutando così gli sviluppatori all’importazione e gestione degli ambienti virtuali sulla piattaforma Adobe, finora ingestibili via API come papercraft3d. Il tutto da come si denota è la sua trasposizione per il mondo mobile con compatibilità con l’aggiornamento 2.4 di Gingerbread, noto per risolvere bug ma soprattutto con supporto alle CPU dual-cora come le Tegra2 di Nvidia. Dai rumor scaturiti in giro nella rete il rilascio è entro fine Q3 2011, con qualche anticipazione con il Google I/O come era successo l’anno scorso per il market.
[sito labs ]