In Italia ci viene da sorridere al fatto che un produttore possa essere multato per aver semplicemente arrotondato dei numeri relativi ai numeri di dispositivi venduti ma a quanto pare il governo taiwanese la pensa diversamente. Ed ecco che la società Xiaomi, che in questo periodo è sulla bocca di tutti dopo la presentazione dello Xiaomi MI4, ha ricevuto una multa di 600.000 dollari taiwanesi (che al cambio attuale si aggirano intorno ai 15.000 euro) per aver “falsificato” i dati di vendita.
I fatti risalgono al dicembre 2013 quando sono stati immessi sul mercato 28.000 smartphone divisi in tre pack da 10.000, 10.000 e 8.000. Secondo Xiaomi i dispositivi sono stati venduti tutti mentre secondo le autorità taiwanesi le vendite relative a questi lotti sarebbero di 9.339, 9.492 e 7.389.
Come potete notare i numeri non si differenziano molto rispetto ai dati di vendita e comunque Xiaomi ha comunicato che ci sono 1750 dispositivi che sono stati venduti tramite un sistema di pagamento speciale pensato per i fan di vecchia data, trattasi di F-Code.
In rete c’è chi già urla alla figuraccia da parte di Xiaomi ma in realtà queste ci sembrano delle bazzecole rispetto alle ben più pesanti accuse relative alle violazioni di privacy perpetuate nei confronti della società alle quali Xiaomi ha subito risposto smentendo.