L’idea di questo articolo è nata spontaneamente in seguito all’evoluzione degli eventi gravitati attorno all’orbita del Play Store negli ultimi mesi e soprattutto nelle ultime settimane. L’idea non è quella di un articolo dove lamentarsi di ciò che non va, ma cercherò di fare una breve analisi di quello che sta accadendo (magari potreste aiutarmi poi commentando in fondo alla pagina). Partiamo da un fatto: vedendo quello che accade, forse Google non era pronta a lanciarsi in questa “nuova avventura” della vendita diretta al pubblico. L’idea è ovviamente allettante, ci mancherebbe. Google che vende direttamente i propri dispositivi attraverso il Play Store? Davvero una gran cosa!
Pare però che la questione sia stata presa un po sotto gamba e a quanto pare le scorte per il lancio di uno dei nuovi dispositivi (il Nexus 4) non erano/sono sufficienti. Dopo la prima (e breve) ondata di acquisti, che ha portato al primo “Out of Stock” ne è arrivata un’altra che ha portato nuovamente al “tutto esaurito”, allungando di molto i tempi di attesa. I casi sono due: o Google ha fatto male i calcoli ed ha preparato un numero insufficiente di unità per il lancio, oppure la richiesta è stata altissima. La richiesta è stata senza dubbio molto alta, ma anche da parte sua, Google, poteva fare sicuramente qualcosa in più. Di certo il lancio dei nuovi dispositivi (Nexus 4, Nexus 10, Nexus 7 3G) era qualcosa di mai tentato in precedenza da Big G e qualche disservizio è comprensibile, ma la cosa pare sia stata studiata proprio male. Dal principio avrebbero dovuto dichiarare una data precisa di rilascio per i vari dispositivi, mentre invece sono stati lanciati nel mondo in momenti diversi.
Se poi andiamo a vedere quali sono i paesi che possono usufruire pienamente dei servizi del Play Store, il quadro è desolante. Soprattutto per noi italiani. E’ misteriosa la scelta operata da Google di escludere l’Italia dalla cerchia dei paesi europei abilitati all’acquisto di prodotti dal Play Store. I tentativi operati da molti nel provare ad indovinare il perchè di tutto ciò, non ci hanno convinto. Vorremmo sapere qualcosa direttamente da Google, ma tutto tace. Solitamente quando Google decide di lanciare un servizio e proporlo al pubblico, la fase beta è terminata ed è pronto per affrontare i consumatori. Questa volta pare non sia andata così; probabilmente serviva una migliore preparazione per questo grande salto.