
Per chi non segue questo mondo da un po’, trovarsi di fronte alla notizia di Ubuntu Touch su Android forse può essere come un fulmine a ciel sereno. Il sistema operativo di Canonical è da poco approdato (ancora in fase di sviluppo) sui dispositivi Nexus e proprio poco fa vi abbiamo mostrato la guida su come installarlo ed avviarlo in dual boot sul nostro smartphone/tablet marchiato Google.
Oggi facciamo invece una panoramica completa su quelle che sono le funzioni interessanti di questo sistema operativo, e quelle, invece, su cui ancora c’è molto da lavorare. Complessivamente, se dovessimo dare un giudizio sintetico, diremmo senza dubbio che l’OS deve ancora crescere ed utilizzarlo come sistema operativo principale sullo smartphone sarebbe davvero impossibile.
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Interfaccia Di Sistema
Se cercate qualcosa di diverso, Ubuntu Touch è ciò che fa al caso vostro, soprattutto se siete amanti del modding e di tutto ciò che gira attorno ad esso. Al di là di quella che è la mancanza totale di personalizzazione del dispositivo (il che ricorda, con questa “staticità” del sistema, Windows Phone), l’interfaccia è molto carina durante l’utilizzo, soprattutto per il fatto che il tutto funziona semplicemente con le gesture e non sono presenti i classici pulsanti virtuali dei Nexus.
All’inizio, dopo aver oltrepassato la Lockscreen, ci troviamo di fronte ad una schermata Home totalmente diversa da Android: qui sono già inserite alcuni dei collegamenti più importanti (a discrezione di Ubuntu, noi non abbiamo voce in capitolo!), e girando nelle varie pagine si possono trovare delle shortcuts di alcune applicazioni preinstallate (anche se non molto funzionali) come eBay, Amazon, File Manager e anche il terminale, proprio come l’os per computer.
Sono presenti, poi, due collegamenti alle pagine multimediali: Musica e video con dei link esterni verso altri titoli “proposti” dal sistema operativo, non si sa in base a quale criterio (se mai ce ne dovesse essere uno). Altra pecca nell’interfaccia è l’assoluta mancanza della lingua italiana nel sistema: è assurdo come manchi questa lingua, quando sono presenti altre meno “importanti”.
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Impostazioni
Le impostazioni, come nello screen qua in alto, sono molto ben organizzate anche se, a dir la verità, il tutto è ancora molto acerbo! Si tratta di un menu di impostazioni molto scarno e in ogni sotto menu sono presenti pochissime impostazioni aggiuntive. La configurazione degli account è quasi inesistente, anche perchè il tutto funziona tramite browser: non vi sono applicazioni dedicate per svolgere qualsiasi funzione ci interessi.
La durata della batteria non è delle migliori, e dopo qualche ora di utilizzo, il dispositivo inizia a scaldare molto nella parte superiore (noi abbiamo utilizzato un Nexus 4 per i test). Detto ciò, non ci sono molti appunti o note da evidenziare per quello che è l’aspetto delle impostazioni.
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Gesture
Abbiamo provato con molto interesse questa versione di Ubuntu Touch e tra le poche cose che ci hanno stupito, senza dubbio dobbiamo menzionare l’aspetto relativo alle gesture. Tutto il sistema, infatti, funziona grazie a queste gesture e non sono presenti tasti virtuali, nè tanto meno tasti fisici (dal momento che i device Nexus ne sono sprovvisti) per dirigere l’intero sistema operativo.
- Con uno swipe dall’alto verso il basso, abilitiamo il classico menu delle notifiche che funge anche da “impostazioni rapide”, proprio come i Toggle che sono presenti nelle varie versioni di Android. Tra le varie opzioni selezionabili vi sono ovviamente le notifiche ricevute, il profilo delle connessioni, l’audio, il display e via dicendo.
- Con uno swipe da destra verso sinistra accediamo al multitasking: ciò può senza dubbio sostituire il terzo tasto virtuale dei Nexus, che permette la chiusura delle applicazioni aperte e via dicendo.
- Con uno swipe da sinistra verso destra, invece, troviamo una doppia utilità: nel caso in cui ci troviamo già nella home, uno swipe di questo tipo ci fa trovare di fronte ad un piccolo menu in cui sono mostrate le icone di alcune applicazioni; se, invece, ci troviamo all’interno di una applicazione, questo swipe ci riporta alla Home dello smartphone.
- Con uno swipe dal basso verso l’alto abilitiamo un menu che in realtà (forse ancora non è completo del tutto) svolgerebbe in teoria diverse funzioni, ma queste sono ancora disabilitate. Sostanzialmente se eseguito durante l’esecuzione di un’applicazione, permette di accedere al menu contestuale dell’app stessa.
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Conclusioni
Considerando che siamo di fronte ad un progetto ancora in fase di sviluppo, i risultati è normale che non siano dei migliori. In particolar modo ci riferiamo alla mancanza di applicazioni per questo sistema operativo che attualmente sfrutta quasi solamente delle web app (o meglio, delle pagine Web classiche, con relativa visualizzazione da browser. Al di là di ciò, anche il collegamento al computer tramite MTP è del tutto inesistente: un utente normale, in sostanza, non riuscirebbe a scaricare le foto scattate con il dispositivo tramite questo protocollo (bisogna sfruttare ADB, il che è molto complesso per un utente “medio”).
In sostanza, a meno che non abbiate qualche ora di tempo libera, lasciate questo sistema lì dov’è, per adesso, non ne vale ancora la pena di provarlo!