La notizia della quale stiamo per parlarvi sembrerebbe una delle più classiche spy story, da romanzo giallo o film in stile 007. Il protagonista del racconto sarebbe Thomas Chien, un dirigente di HTC; l’oggetto del crimine sarebbe la non ancora presentata ufficialmente interfaccia utente proprietaria Sense 6 e, infine, a completare la scena, la location sarebbe l’azienda taiwanese.
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HTC Sense 6: fatti e misfatti
I fatti raccontano che Thomas Chien, manager di HTC, insieme ad alcuni dipendenti, senza il bene placido dell’azienda, avrebbe rivelato in anticipo alcune informazioni riservate riguardanti l’interfaccia utente Sense 6, che potrebbe personalizzare i futuri dispositivi della casa produttrice animati dal sistema operativo del robottino verde Android.
Per aver svelato queste informazioni top secret sulla UI Sense 6, sono stati formalmente incriminati il dirigente di HTC, Thomas Chien, insieme ad altri dipendenti dell’azienda taiwanese.
Nella fattispecie le accuse rivolte a Thomas Chien sono quelle di aver condiviso informazioni relative alla nuova UI Sense 6, con la complicità di alcuni soci con i quali intendeva fondare una nuova società.
Ma le accuse non si fermano a questo e, infatti, Thomas Chien e gli altri dipendenti incriminati, secondo le indagini preliminari, avrebbero anche falsificato bilanci e intascato tangenti da parte di fornitori per oltre 33 milioni di dollari taiwanesi, ovvero più di un milione di dollari statunitensi.
Secondo le ultime indiscrezioni, inoltre, pare che nel misfatto siano state coinvolte almeno altre due persone di alto livello, quali Bill Wu, direttore di R&D, nonché Justin Huang, capo designer del team.
L’azienda taiwanese HTC, senza dubbio non sta attraversando un periodo tra i più lieti, nonostante i successi commerciali ottenuti – ma allo stesso tempo interrotti, ndr – con l’HTC One e, forse per questo motivo, alcuni dipendenti, vedendo che la nave sembrava stesse affondando, hanno deciso di sfruttare la loro posizione per creare una nuova società partendo da conoscenze già di alto livello.
Sicuramente l’azienda taiwanese, con la rivelazione illecita di alcune notizie sull’interfaccia utente Sense 6, ha subito un’importante violazione della privacy su informazioni riguardanti il segreto aziendale, ma dal canto nostro non possiamo fare altro che attendere per vedere i risvolti della questione.