Ormai Android sta diventando sempre più sinonimo di grandi azienda produttrici di smartphone basati su di esso; tra queste non possiamo far altro che citare la indiscussa compagnia giapponese leader mondiale nel suo campo, Sony.
L’abbiamo vista protagonista, pochi anni prima, di un divorzio più che benefico per la stessa società, tra essa e la compagnia svedese fornitrice di sistemi di telecomunicazioni, Ericsson; la Sony ha praticamente acquisito tutte le quote, che appartenevano all’ormai ex-socia in affari con sede in Svezia.
In definitiva la separazione tra le due società ha permesso alla famosa Corporation di liberarsi una volta per tutte dalle limitazioni previste nell’accordo tra le due società, in modo che la Sony avrebbe potuto cominciare ad utilizzare al 100 % le proprie risorse hardware cosi da poter creare dei veri e propri dispositivi, che potessero competere con le maggiori potenze in ambito mobile e non solo.
Ecco il motivo per il quale oggi la rinomata azienda giapponese tenterà di accaparrarsi, nell’arco di tempo inferiore a 10 anni, circa il 20 % (7 % attuale) delle vendite totali di dispositivi Android. A tale proposito vi proponiamo una parte delle parole pronunciate dal responsabile marketing della medesima società, Dennis Van Schie:
“Even if we thought we were part of Sony, all the hard-core technological assets that were available—applications, services, the hardware, like the sensors—were not really made available to us. It was not a competitive advantage at that time. Now it is. It clearly is.”
“Anche se abbiamo pensato che eravamo parte di Sony, tutte le attività tecnologiche hard-core che erano disponibili-applicazioni, servizi, l’hardware come i sensori– non erano realmente messi a nostra disposizione. Non è stato un vantaggio competitivo in quel momento . Ora lo è. Lo è chiaramente. “
Sony più che ottimista, dunque, per il suo futuro. Ce la farà a raggiungere il proprio obbiettivo? La parola a voi, lettori!