Pochi giorni fa Bluebox Lab aveva scoperto che all’interno dei sistemi operativi Android 1.6 e superiori era presente una grossa falla sul tema della privacy e della sicurezza. Gli utenti che fino ad oggi avevano utilizzato gli Android ritenendosi sicuri e protetti, hanno scoperto quindi di dover correre ai ripari.
Google e Samsung si erano già messe all’opera per risolvere questo problema, ma visto che avevano iniziato a lavorare solo sulla protezione delle loro ultime creazioni, gli smanettoni che possedevano modelli leggermente più datati, hanno visto bene di trovare una soluzione alternativa a quella ufficiale che stava tardando ad arrivare.
Non sappiamo ancora quali siano i dettagli di questo problema, ma Google ha pensato opportuno effettuare subito una manovra evasiva e trovare la soluzione prima che le versioni non ufficiali iniziassero a dilagare sul web.
È stata così distribuita la patch a tutti i produttori di smartphone, i quali hanno adesso l’incarico di integrarla in un aggiornamento di distribuire a tutti gli utenti.
Contando che il sistema operativo Android è uno dei più diffusi sui vari dispositivi mobili, si può ipotizzare senza temere di sporgersi troppo, che siano centinaia di milioni i tablet e gli smartphone a “rischio” e che devono correre ai ripari.
Secondo quello che viene detto sul web, lo sfruttamento del bug deriva dal modo in cui i vari pacchetti delle applicazioni da installare vengono confezionati. Se aggiungiamo un file che tiene il nome di uno già presente, si crede di poter inserire il codice senza alterare la marca digitale. Ma, per evitare futuri problemi, la soluzione migliore è quella di aspettare le nuove applicazioni su Play Store di Google e fare direttamente da li l’aggiornamento.