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Il modding questo sconosciuto, un semplice redazionale per spiegarlo

Il modding è la più grande possibilità che un utente possiede per personalizzare il proprio device e renderlo più adatto alle proprie esigenze.

Purtroppo per poter praticare questo tipo di personalizzazione, l’utente perde la garanzia sul terminale, ma questo non impedisce a molti utenti di cimentarsi con ciò.

Il modding può dividersi in due generi, l’installazione di firmware e le Custom ROM.

L’installazione di firmware consiste in un aggiornamento forzato nel quale l’utente installa un aggiornamento non ufficiale rilasciato dalla casa produttrice; molti cuochi si cimentano nel modificare questi firmware per poter aumentare le prestazioni (possibilità di poter far lavorare il processore al massimo, diminuire lo spazio occupato dal sistema ed aumentare le prestazioni della batteria) o incrementare la possibilità di personalizzazione.

“L’espressione modding o case modding si riferisce alla pratica di modificare il case di un computer, soprattutto allo scopo di migliorarne e personalizzarne l’estetica.”

 

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Le Custom ROM sono basate sulle sorgenti che rilascia Google, queste rom risultano molto più leggere delle ROM Stock poiché non posseggono le caratteristiche implementate dalla casa produttrice (es. multiwindows per i terminali Samsung) e come i firmware modificati permettono di aumentare le prestazioni della batteria. Le ROM cucinate permettono anche all’utente di scegliere se installare le applicazioni Google o usare market alternativi.

Per gli “aggiornamenti forzati” si usano programmi (es. odin per i terminali Samsung) che permettono di ridurre al minimo il rischio di brick (rendere il device inutilizzabile) al minimo, mentre l’installazione delle Custom ROM avviene attraverso recovery e serve avere i permessi root ed un safe kernel.