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HTC One X+ ecco la nostra recensione

Eccoci con la recensione completa del nuovo HTC One X+, evoluzione del primo device quad-core di HTC che era stato presentato lo scorso febbraio al MWC di Barcellona.

Come è consuetudine procederemo per punti analizzando i vari frangenti di questo device soffermandoci anche con video e foto in alcuni di questi. Gli scatti del prodotto li potete trovare in fondo, mentre la videorecensione la trovate in testa all’articolo.

Ma iniziamo…

HARDWARE

Dal punto di vista hardware poche sono le differenze evidenti, ma qualcosa cambia rispetto al primo HTC One X.

Si tratta sempre di un device con processore quad-core, un NVIDIA Tegra 3 AP37 con clock portato a ben 1.7GHz, accompagnato da una GPU ULP Geforce 2. La RAM rimane ferma al singolo GB, mentre invece la memoria interna arriva a ben 64GB, pur rimanendo non espandibile.

Il display è un SuperLCD 2 HD (1280×720) da 4.7″ (circa 312 ppi) che offre degli ottimi colori e migliora notevolmente i neri rispetto ai primi SuperLCD, pur rimanendo lontano dai livelli degli AMOLED per quanto riguarda questo frangente.

Assente la connettività LTE, quindi connessione HSPA+ fino a 21Mb/s, a cui si affianca il Wifi dual-band e il Bluetooth 4.0. Presente anche il DLNA, la connettività MHL e quella NFC. Per quanto riguarda la localizzazione, oltre all’A-GPS è presente anche il supporto per i satelliti GLONASS.

Batteria migliorata rispetto al primo One X, passando da 1800mAh a 2100mAh. Mantenuta ovviamente l’ottimizzazione Beats Audio per quanto riguarda l’ascolto in cuffia. Discreto altoparlante di sistema, anche se un po’ carente di bassi; in questo frangente HTC 8X è migliore.

 

MATERIALI

Dal punto di vista dei materiali, ottimo lavoro da parte di HTC (come era anche per il predecessore). Non si tratterà di alluminio, ma la scocca composta da un monoblocco di policarbonato è veramente solida, fornendo un’ottima sensazione di compattezza del device. Inoltre la gommatura della parte posteriore offre un ottimo grip e un piacevole contrasto con la parte liscia e lucida della cornice laterale.

Il pannello anteriore è invece un Gorilla Glass 2, offrendo così la classica sicurezza in termini di resistenza a graffi e urti (almeno per quella che è la mia esperienza).

 

DESIGN

Nulla di cambiato dal lato del design: rimane a mio avviso il più bell’Android in circolazione. Non troppo abbondante nelle dimensione e nel peso (nonostante l’ampio display) misurando 134.4 x 69.9 x 8.9 mm per 135g di peso. Come già detto nella sezione dedicata ai materiali, molto piacevole la scelta di contrastare il gommato del policarbonato posteriore con la cornice liscia, a cui nelle parti laterali destra e sinistra va a “trabordare” leggermente il vetro del display quasi abbracciando il device, dando un’ottima sensazione di continuità quando col dito si arriva all’estremità.

Veramente molto curate sono anche le finiture degli altoparlanti di sistema e di chiamata, composti da forellini molto piccoli tagliati al laser. In questo caso però ritengo pessima la scelta di posizionare il led di notifica all’interno della griglia dello speaker anteriore: molto spesso si fa fatica a vederlo.

 

SOFTWARE

Il lato software è quello che fa sentire maggiormente la differenza rispetto al primo One X. Personalmente non ho avuto modo di provarlo dopo l’aggiornamento, ma questo HTC One X+ con Android Jelly Bean 4.1.1 fa veramente “paura”.

I dubbi che poteva lasciare il primo device NVIDIA Tegra 3 con Ice Cream Sandwich e HTC Sense 4 si sono assolutamente volatilizzati, arrivando ad un software effettivamente ottimizzato per questo processore che lo fa esprimere al meglio di sé.

Dal punto di vista della UI non si ha invece molta differenza. Con Jelly Bean cambia nome e arriva alla HTC Sense 4+, portando solo alcune modifiche marginali: scorrimento continuo in Home, alleggerimento in termini di animazioni di transizione e poco altro. Interessante invece è la nuova modalità di risparmio energetico, molto performante in termini di estensione dell’autonomia senza andare a limitare troppo l’esperienza di utilizzo del device. Grande sviluppo quindi in questo frangente di gestione energetica che ricordavo pessimo ai tempi di Ice Cream Sandwich su HTC Sensation, ma questo era un altro device con un processore e un software differente.

Dal punto di vista della personalizzazione HTC delle App e dei widget non si nota nulla di nuovo rispetto a quello a cui HTC ci ha sempre abituato: un OS totalmente stravolto rispetto a quello “Pure Google”, ma raggiungendo un ottimo risultato. Tra tutte le personalizzazioni Android (fin dai tempi di HTC Hero), il produttore taiwanese fa da padrone indiscusso. Almeno secondo il mio parere…

 

PERFORMANCE

Posso dire di aver trovato questo device estremamente pronto e reattivo, molto fluido e “burroso” in ogni transizione o interazione. A livello di esperienza di utilizzo non centra assolutamente niente con il suo predecessore con Ice Cream Sandwich: completamente un altro device.

Non mi è mai capitato di avere un qualche tipo di impuntamento degno di nota, come anche quelle incertezze nelle transizioni che ogni tanto il primo One X aveva con ICS sono solo un lontano ricordo.

Non vorrei esagerare nel dire che mi sembra la migliore esperienza di utilizzo in assoluto nell’offerta Android che va oltre i Nexus. Come fluidità e prontezza di sistema si avvicina veramente al software Jelly Bean “Pure Google” dei Nexus, mentre facendo il confronto diretto invece con Jelly Bean su Samsung Galaxy S3, questo HTC One+ mi sembra superiore.

Dal punto di vista dei miglioramenti rispetto al predecessore, decisamente migliorate le performance in termini di ricezione (un po’ il tallone d’Achille del primo One X) come anche l’autonomia che grazie alla batteria maggiorata permette senza alcun problema di superare la giornata con un utilizzo normale.

 

GIOCHI THD

Essendo un device Nvidia Tegra offre ovviamente tutta l’esperienza di gioco dei titoli THD ottimizzati per questa piattaforma, volevo quindi mostrarvene alcuni in un breve video focus.

 

FOTOCAMERA

Parlando della fotocamera iniziamo introducendone un po’ l’hardware.

Si tratta di un sensore da 8MP BSI con autofocus e Flash LED a supporto, mentre l’obiettivo è da 28mm con apertura focale F2.0. Per gestire al meglio la fotocamera e tutte le funzioni che il software HTC ImageSense offre, il produttore ha inoltre dotato questo device di un chip (HTC ImageChip) dedicato. Le risoluzioni supportate sono per gli scatti fino a 3264 x 2448 pixel, mentre fino al 1080p per quanto riguarda la registrazione video.

La cosa principale per quanto riguarda però la fotocamera di questo device è il lato software più che quello hardware. Infatti il software ImageSense che HTC introduce fin dalla prima versione della Sense 4 permette un’esperienza fotografico che ha dell’unico nell’intera scena mobile. Se Nokia Lumia 920 ha una fotocamera fisicamente impareggiabile per la quantità di luce che è in grado di catturare e per lo stabilizzatore meccanico, HTC un’applicazione della fotocamera che un gradino su tutti. A ognuno il suo direi…

Questo software offre infatti, oltre ai soliti filtri applicabili prima dello scatto o della registrazione, tante funzioni estremamente user friendly, come la presenza del tasto di scatto e di registrazione nella medesima interfaccia (senza quindi dover far alcun switch), la possibilità di effettuare un’infinità di scatti continui a bassa risoluzione e fino a 20 in alta risoluzione (con una frequenza di poco più di 3 scatti al secondo), la possibilità di scattare durante la registrazione e anche di registrare in slow motion.

A tutto questo si aggiungo poi le varie scene preselezionate da HTC per bilanciare le varie impostazioni di esposizione.

Per quanto riguarda invece il risultato, gli scatti risultano molto buoni sia come nitidezza che messa a fuoco, anche se in situazione di scarsa luminosità tendono ad essere un po’ troppo bui se si spegne il Flash (anche se il sensore è BSI). A differenza di altri competitor HTC sceglie poi di non attivare il Flash (se necessario) durante la messa a fuoco, ma di cercare di gestirla con rapidità nei pochi istanti in cui il flash scatta prima di catturare l’immagine. Ciò porta a delle situazioni in cui la messa a fuoco non è proprio ottimale quando la luminosità è molto scarsa.

Per quanto riguarda invece i video, mi sarei aspettato di meglio. La registrazione in Full HD è ancora troppo scattosa, proponendo qualche piccolo lag durante il movimento.

Diciamo che questa lacuna viene però abbastanza controbilanciata dalla qualità di utilizzo del software ImageSense.

 

CONCLUSIONI

Volendo concludere, devo dire che questo HTC One X+ è il device Android che al momento mi ha convinto e soddisfatto di più.

Bello esteticamente ma con Jelly Bean abbinato al processore NVIDIA Tegra 3 è anche un piacere da utilizzare in tutto l’arco della giornata.

Mi ha quindi convinto tantissimo nelle performance e nella personalizzazione software, dato che la Sense è da sempre stata la mia preferita nel palcoscenico di UI Android.

Mi trovo un attimo in difficoltà quindi adesso in quanto faccio fatica a trovare qualcosa che non mi abbia convinto, dato che tutto quello che mi aveva lasciato un po’ con l’amaro in bocca del primo One X è praticamente stato risolto in questo device, sia che si tratti della ricezione, che della fluidità di sistema, come anche dell’autonomia.

Per “il Bulgaro” è il miglior smartphone Android sul mercato, mettendo insieme prestazioni hardware/software e UI.

Ora la parola va a voi….