Il digitale è un mondo che regala sempre parecchie sorprese: ogni giorno, infatti, è possibile trovare non una ma diverse novità, in attesa di essere sfruttate dagli appassionati. È una questione che tocca molti aspetti dei servizi telematici, dallo shopping online fino ad arrivare al comparto del videogaming.
Ed è proprio quest’ultimo a far sognare gli amanti del settore: specialmente adesso, visto che oramai mancano davvero pochi mesi al lancio di Stadia, il nuovo servizio di cloud gaming progettato da Google. Eppure non è tutto oro quel che luccica: in Italia siamo ancora indietro con Internet, il che rischia di impedire a molti appassionati tricolori di godersi tutte queste nuove introduzioni nel mondo del gaming.
Arriva la rivoluzione del cloud gaming
Marzo è stato un mese da segnare col cerchietto rosso sul calendario, per via dell’arrivo (un po’ a sorpresa) dell’annuncio di Stadia da parte di Google. Si parla della piattaforma di cloud gaming che permetterà a tutti di giocare a molti videogames, senza per questo possedere una consolle o acquistare una copia fisica del videogame. Il tutto perché il gioco girerà sui server di Google, e all’utente non resterà altro da fare che “partecipare”, evitando persino il download dell’eventuale copia digitale.
Si configura, dunque, una vera e propria battaglia con Microsoft, autrice del sistema Project xCloud (anch’esso annunciato da poco). Al momento non è possibile fare previsioni, perché entrambe le piattaforme non sono ancora attive: sulla carta pare, però, che la potenza dei server Microsoft (e l’ampia libreria di giochi disponibili) consentirà a quest’ultima di partire con un buon margine di vantaggio.
Eppure, più passano i giorni, più si scoprono novità interessanti su Stadia, compreso il pacchetto Founder’s Edition: si parla ad esempio della conferma di alcuni videogame di primissimo piano, come Destiny 2, Assassin’s Creed Odissey e Ghost Recon Breakpoint. Non resta altro da fare che attendere ottobre per xCloud e novembre per Stadia.
Quanto conta la potenza della connessione Internet
Naturalmente questa modalità di gioco richiede una buona connessione web in casa, per via della grande mole di dati che i videogiocatori dovranno scaricare dai server cloud.
Qui bisogna fare un paio di considerazioni: da un lato negli ultimi tempi sono stati fatti passi avanti in Italia, grazie alle nuove tecnologie che, come nel caso di Linkem, riescono a portare internet wireless in tante zone sprovviste di linee cablate. Dall’altro lato, però, la situazione rimane ancora oggi incerta, come dimostrano le ultime indagini europee.
Secondo il report prodotto da Desi, infatti, nel 2019 il nostro Paese si colloca in quintultima posizione nella classifica europea del digitale. La buona notizia è che, rispetto al 2017, il punteggio è andato incontro ad un miglioramento e attualmente si colloca a 43.9 punti. Di contro, questo valore è ancora inferiore alle medie europee, pari a 52.5 punti. Per quanto riguarda la connettività, la situazione appare leggermente migliore, con un 19esimo posto conquistato e una media di poco inferiore a quella europea (57.6 contro 59.3).
Anche se le nuove tecnologie hanno dato una spinta notevole alla diffusione di Internet nel territorio, l’Italia deve ancora percorrere molti chilometri.