
Il brutto colpo che è stato inflitto a Huawei dal Dipartimento del Commercio USA ha costretto il colosso cinese a rivedere i propri piani nel breve termine. Dall’aumento degli sforzi nello sviluppo del proprio sistema operativo fino all’incertezza di poter sfruttare proprietà intellettuali fondamentali come quelle di ARM, Huawei ha riveduto al ribasso le proprie aspettative per il 2019.
Parlando oggi al CES Asia, il Chief Strategy Officer della compagnia, Shao Yang, ha rafforzato le osservazioni fatte all’inizio dell’anno affermando che Huawei era in precedenza in linea con l’obiettivo previsto entro il quarto trimestre del 2019. Tuttavia, alla luce dei recenti sviluppi politici, la compagnia ha ora riesaminato la situazione e ritiene che “il processo potrebbe richiedere più tempo” del previsto.
Questo è un modo un po’ velato per affermare che nel 2019 Huawei non riuscirà più a sorpassare Samsung per diventare il produttore di smartphone numero 1 al mondo.
Non è chiaro quale sia il tipo di timeline che Huawei sta prendendo di mira al momento ma il senior executive ha rivelato che attualmente l’azienda vende tra 500.000 e 600.000 smartphone a livello globale al giorno. Se la società mantiene con successo questo tasso di vendite, potrebbe spedire tra 101 e 121 milioni di smartphone in più entro la fine dell’anno.
Ma considerando il fatto che potrebbe non essere in grado di rilasciare dispositivi con Google Play Store integrato, questo sembra estremamente improbabile.
Solo il tempo dirà come il business degli smartphone di Huawei reagirà a tutto questo recente caos. Se si deve credere alle previsioni recenti, Samsung si avvantaggerà dei problemi di Huawei.