
In seguito all’ordine esecutivo di Donald Trump che ha fatto tagliare i ponti con Huawei a molte aziende americane, anche la SD Association aveva revocato la licenza per l’integrazione, nei nuovi smartphone, della tecnologia legata alla microSD.
Per Huawei questo divieto era senza dubbio il più lieve di tutti, dal momento che ha già intrapreso la via per diffondere sempre di più le nuove nanoSD. Tuttavia, sembra proprio che la SD Association sia tornata sui propri passi, visto che Huawei figura nuovamente fra le aziende partner dell’associazione.
Ovviamente, la riapparizione nella lista della SD Association potrebbe essere temporanea e revocata in qualsiasi momento nel vicino o lontano futuro, e qualcosa ci dice che è esattamente quello che accadrà se non verrà raggiunto un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina.
In altre parole, questo potrebbe non significare molto per quanto riguarda i prodotti Huawei futuri. Sul lato positivo, come evidenziato ieri da un dirigente della società, “non è necessario essere parte di un’alleanza” per utilizzare le tecnologie di espansione Bluetooth, Wi-Fi o di archiviazione. L’associazione SD è semplicemente responsabile della definizione degli standard delle schede di memoria volte a semplificare l’uso e ottimizzare le prestazioni dell’elettronica di consumo di oggi.
Non sarebbe una grande notizia dal punto di vista della frammentazione del mercato (o dei prezzi), ma forse c’è ancora speranza che Huawei continuerà a utilizzare le schede microSD standard nei suoi telefoni futuri, siano essi Android o ArkOS.
Inoltre, c’è da dire che non abbiamo molte informazioni circa la regolamentazione che intercorre fra le grandi aziende: prendendo ad esempio ARM, sappiamo che al momento ha tagliato i ponti con Huawei ma non sappiamo se quest’ultima può continuare a sviluppare i SoC il cui progetto è iniziato prima del divieto di Trump oppure se la non collaborazione inizierà solo dai nuovi progetti.