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Google investigata dalla UE per violazioni del GDPR

GDPR EU

Il regolamento europeo sulla protezione dei dati (GDPR) è molto più di uno schema per aggiungere un altro pop-up a ogni sito che visitate. È un quadro normativo che regola il modo in cui le aziende possono utilizzare i dati raccolti sulle persone online.

Con questo regolamento, la Commissione europea si propone come obiettivo quello di rafforzare la protezione dei dati personali di cittadini dell’Unione europea e dei residenti nell’Unione europea, sia all’interno che all’esterno dei confini UE, restituendo ai cittadini il controllo dei propri dati personali, semplificando il contesto normativo che riguarda gli affari internazionali, unificando e rendendo omogenea la normativa privacy.

Trattandosi forse del più grande gestore di dati personali online, Google dovrebbe inevitabilmente affrontare le richieste di GDPR. In queste ore l’irlandese Data Protection Commissioner (DPC) ha avviato la prima indagine GDPR su Google, verificando se utilizza i dati in modo non corretto al fine di indirizzare la pubblicità.

L’inchiesta arriva dopo diverse denunce arrivate al DPC, anche da parte dei produttori di Brave Browser. Secondo Brave, Google e altre società non seguono le regole GDPR quando trasmettono dati personali ad altre aziende.

Il quartier generale europeo di Google è in Irlanda, quindi spetta al DPC irlandese valutare le richieste ai sensi della sezione 110 del GDPR. Google afferma che collaborerà pienamente con l’indagine del DPC e dispone già di solidi controlli sulla privacy. Se il DPC ritiene che Google ha violato la legge, potrebbe trovarsi a dover pagare una multa fino al 4% delle sue entrate globali. 

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