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Recensione LG V40 ThinQ: potrebbe non essere troppo tardi

LG V40 ThinQ recensione

Quando LG annunciò l’uscita sul mercato dell’allora smartphone top di gamma LG V40 ThinQ, rimanemmo colpiti principalmente da due cose: positivamente dalla qualità apparente della scheda tecnica dello smartphone (con le 5 fotocamere a spiccare su tutto) e negativamente dall’incredibile prezzo di listino proposto di ben 999 euro. Con il modello V50 ThinQ che è stato presentato ed è ormai sul mercato, vale ancora la pena volgere l’attenzione verso il V40 ThinQ? Dopo una quindicina di giorni di prove e test, proviamo a darvi una risposta a questa domanda.

Unboxing

LG V40 ThinQ recensione

Non spenderemo molte parole nella sezione relativa all’unboxing, dal momento che la scatola contiene i soliti accessori: carica batteria da 9V/1,8A o 5V/1,8A, cavo dati USB Type-C, cuffie auricolari con gommini di riserva, spilla per l’estrazione del carrellino per le SIM, la microSD e manualistica cartacea. 

Design e qualità costruttiva ottima

LG V40 ThinQ recensioneCon LG V40 ThinQ si è deciso di andare dritti al sodo utilizzando una scocca in metallo dalla costruzione incredibilmente solida. Seppur le scocche in vetro abbiano un appeal migliore, grazie anche agli effetti gradiente che la luce va a creare, la scelta del metallo sottolinea la voglia di LG di offrire uno smartphone solido ed ergonomico.

È proprio l’ergonomia uno dei punti forti dello smartphone.

Questo tuttavia non vuol dire che l’utilizzo ad una mano sia buono, come del resto per ogni smartphone con display 18:9 o ancora oltre. Torneremo su questa critica quando parleremo dell’interfaccia grafica.

LG V40 ThinQ recensione

Abbiamo apprezzato poi la certificazione IP68 che ci ha permesso di usare LG V40 ThinQ, senza alcuna preoccupazione, anche in ambienti umidi o molto sporchi. Ricordiamo che tale certificazione ne assicura la sopravvivenza anche alle immersioni fino a 1 metro per 30 minuti.

Se una scelta ”sul sicuro” è stata fatta con la scocca in metallo e l’utilizzo di un sensore di impronte capacitivo sul posteriore, la stessa cosa la si può dire per la scelta di adottare il notch ove ospitare le due fotocamere frontali e i sensori di prossimità e luminosità. Si nota abbastanza anche se LG va a nasconderla intelligentemente su alcune applicazioni (ad esempio nei lettori video).

Una cosa che vogliamo sottolineare è la presenza del jack audio da 3,5 mm sul bordo inferiore, qualcosa che sta (sfortunatamente) scomparendo sempre di più.

LG V40 ThinQ recensione

Display con luci e ombre

LG V40 ThinQ recensione

L’unità da 6,4 pollici presente su V40 ThinQ è di tipo OLED ed è un punto di forza. Ci è piaciuta molto la qualità cromatica che restituisce, soprattutto con contenuti creati appositamente per trarre beneficio della tecnologia HDR.

LG permette di scegliere fra diversi preset o di personalizzarlo, in maniera specifica, parametro per parametro.

Apprezzabile assolutamente la luminosità massima che, anche in modalità automatica, permette di avere una chiara visione del display pure in condizioni di forte luce ambientale. Si tratta assolutamente di uno degli smartphone con display più luminoso di tutti.

LG V40 ThinQ recensione

Parlando della distrazione che può provocare il notch, lo si nota soprattutto nelle pagine web e nei social media. Fortunatamente LG permette di “nasconderlo” lato software usando la funzione chiamata “secondo display”.

Una cosa che non ci è piaciuta è la profondità dei neri. Si ha la sensazione che i pixel rimangano sempre illuminati, creando una sfumatura grigiastra ove ci si aspetterebbe un nero profondo e assoluto. Ciò lo si nota soprattutto nelle parti accanto al notch, ove il nero non è profondo tanto quanto la ridotta cornice che lo circonda e quando è attivo l’Always On Display.

Hardware e Prestazioni non temono nulla

Non c’è dubbio che per i “maniaci” dell’hi-tech avere uno smartphone al top in ogni categoria ma dotato di un SoC di passata generazione non sia il massimo. Tuttavia, è bene ricordare che non solo lo Snapdragon 845 è per l’appunto il SoC top di gamma del 2018 ma che, ad esclusione del gaming e dell’elaborazione fotografica proveniente da sensori multipli, anche la fascia bassa ormai riesce a garantire prestazioni buone nell’uso quotidiano.

La scheda tecnica di LG V40 ThinQ può contare su:

  • Display OLED da 6,4 pollici con risoluzione 3120 x 1440 pixel (573 PPI) e notch
  • SoC Qualcomm Snapdragon 845
  • 6 GB di RAM
  • 64 GB di memoria interna espandibile via microSD
  • Tripla fotocamera posteriore 12Mpixel (standard) + 16Mpixel (grandangolare) + 12 Mpixel (teleobiettivo)
  • Doppia fotocamera anteriore da 8 Mpixel (standard) + 5 Mpixel (grandangolare)
  • Batteria da 3.300 mAh con supporto alla ricarica rapida Qualcomm Quick Charge 3.0 e alla ricarica wireless
  • Connettività WiFi ac, Bluetooth 5.0, jack audio da 3,5 mm, GPS con supporto GLONASS e Galileo
  • Certificazione IP68
  • Sistema operativo Android 8.1 Oreo

Al di là del SoC che appartiene alla generazione passata (non per questo da buttare via, come vedremo qui di seguito), lo smartphone non ha assolutamente nulla da invidiare ai nuovi top di gamma del 2019, nemmeno al V50 ThinQ.

Come potete vedere dai benchmark, LG V40 ThinQ si comporta assolutamente bene ed è uno dei migliori fra i modelli del 2018.

C’è da dire poi che seppur si ha una potenza inferiore rispetto ai modelli di fascia alta del 2019, non lo si nota affatto in quanto sono pochissime le applicazioni e i giochi che su Android riescono a trarre beneficio della potenza massima degli smartphone degli ultimi anni. 

La cosa che ci ha stupito maggiormente è la qualità di ricezione del segnale GPS che, potendo attingere anche dalle costellazioni GLONASS (Russia) e Galileo (Europa), non solo permette di geolocalizzarci in maniera quasi istantanea ma anche di avere una precisione eccezionalmente elevata e decisamente perfetta per l’utilizzo come monitoraggio delle attività fisiche all’aperto.

Un’altra cosa che è degna di nota e che sta scomparendo sempre di più negli smartphone moderni è la Radio FM. Pur essendo abituati ormai ai vari servizi di streaming, ci siamo trovati a usare la Radio FM più di una volta e, come per il GPS, con una ricezione molto buona.

L’ultima lode all’hardware di LG V40 ThinQ la facciamo al sistema aptico, sempre in grado di avere una precisione incredibile e di non essere per niente “impastato”. In una potenziale classifica di questa caratteristica, lo smartphone che abbiamo avuto in test lo posizioneremmo senza dubbio sul podio (dietro forse solo agli ultimi iPhone).

Software e personalizzazione grafica da bocciare

Se l’hardware ci ha sorpreso molto e lo abbiamo riempito di lodi, la stessa cosa non possiamo dire del software.

Al di là del fatto che la versione Android a bordo è ancora la 8.1 Oreo in un periodo in cui sono disponibili al download le prime versioni beta di Android Q, l’interfaccia grafica della ROM proprietaria di LG risulta essere poco innovativa e senza quasi alcuna novità da quando abbiamo provato e recensito LG G7.

L’ambito in cui ce ne siamo accorti maggiormente è la poca armonia che c’è fra display reso molto alto dall’aspetto di forma ed applicazioni o menu di sistema non ottimizzate che utilizzano ancora pulsanti di azione posizionati in alto. Ci sarebbe piaciuto vedere una modifica della UI con lo spostamento delle barre di strumenti e tasti di navigazione interne alle app proprietarie sulla parte bassa dello schermo.

Altro aspetto poco piacevole ma che però comprendiamo dal momento che si tratta di uno smartphone brandizzato è la presenza di molti bloatware (app pre-installate dall’operatore telefonico) che rendono l’esperienza meno pulita. Fortunatamente, però, tutte le app pre-installate da TIM sono disinstallabili come qualsiasi altra.

Autonomia vero Tallone d’Achille di LG V40 ThinQ

Unico Tallone d’Achille che abbiamo riscontrato su LG V40 ThinQ è l’autonomia. Attenzione, non significa che non siamo arrivati tranquillamente a sera anche con un uso abbastanza spinto ma che, abituati con smartphone della concorrenza che possono contare su batteria dalla capienza maggiore, con questo modello abbiamo fatto un passo indietro.

A mitigare un po’ il risultato dell’autonoma ci pensa il supporto alla ricarica rapida Quick Charge 3.0, che permette di ricaricare la batteria, partendo quasi dallo 0% e fino al 50%, in soli 35 – 40 minuti e fino al 100% in circa 90 minuti.

Comparto fotografico al top

LG V40 ThinQ recensione

Abbiamo voluto lasciare il meglio, o almeno quello che LG definisce il meglio, per ultimo. Il cavallo di battaglia dello smartphone sono senza dubbio le 5 fotocamere, distribuite tre sul retro e due sul fronte. Mentre sul retro abbiamo un set completo che comprende un teleobiettivo, un obiettivo standard e un sensore grandangolare, sul fronte troviamo solo l’obiettivo standard e il grandangolare.

Ci teniamo a sottolineare che tutti gli scatti che vedete qui in basso sono stati fatti in modalità automatica e sono stati compressi per riuscire a condividerli con più facilità sul web.

Tralasciando i numeri, la qualità generale degli scatti è molto buona e decisamente comparabile con altri smartphone di fascia alta.

Dire che le macro ci hanno stupito è sicuramente riduttivo. Come potete vedere dagli esempi qui in basso, nonostante siano stati ridimensionati per poter meglio essere condivisi sul web, la qualità è eccezionale, con una capacità di sfocatura dello sfondo incredibile.

Apprezzabili anche le foto in condizioni di scarsa illuminazione, con una buona quantità di luce che riesce a venir catturata soprattutto dalla fotocamera principale. Com’è logico che sia, il teleobiettivo è quasi inutilizzabile in queste circostanze mentre l’obiettivo grandangolare fa il suo lavoro.

Ma dove eccellente lo smartphone è nei video, soprattutto utilizzando la modalità 4K a 60 FPS, con dei risultati che lo posizionano nel podio nella nostra classifica personale.

Conclusioni su LG V40 ThinQ

Partiamo immediatamente dal presupposto che al prezzo di listino di 999 euro vi consigliamo senza alcun dubbio di volgere l’attenzione su altri smartphone. Tuttavia, considerando che sul web ormai si trova intorno ai 570 euro, a nostro avviso rientra prepotentemente in corsa e dovreste farci un pensierino.

Ricapitolando le cose che ci sono piaciute e che non ci sono piaciute, il display, il comparto audio, la connettività e il sistema fotografico sono al top mentre si sarebbe potuto fare un po’ meglio sul fronte della batteria e sul rinnovamento dell’interfaccia grafica.

Pro

  • Display
  • Audio Boombox
  • Connettività completa
  • Fotocamere di altissimo livello

Contro

  • Autonomia
  • OS non aggiornato ad Android 9 Pie
  • Interfaccia grafica datata