Qualche tempo fa si rumoreggiava che Huawei stesse lavorando allo sviluppo di un sistema operativo proprietario per i propri smartphone. Di esso non si è più saputo nulla fino a qualche ora fa, quando il CEO Richard Yu ha dichiarato che l’azienda è preparata al 100% sul fronte degli smartphone e del software al loro interno nel caso la battaglia legale con gli USA dovesse espandersi ulteriormente.
In altre parole, nel caso vi fosse un’ulteriore escalation degli eventi fra Huawei e il Governo degli USA, l’azienda attuerebbe un piano B per la produzione di smartphone senza Android.
Considerando che Android è un sistema operativo open source, non vediamo perché Huawei non possa semplicemente escludere Google dalle proprie release e proporre ai clienti un proprio app store.
Ad ogni modo, secondo quanto riportato dal South China Morning Post, Huawei ha iniziato a lavorare sul suo ecosistema proprietario sette anni fa, in seguito a un’indagine USA che aveva come obiettivo anche ZTE.
Secondo Yu, Huawei continuerà a utilizzare i sistemi operativi di Google e Microsoft, ma se la battaglia legale si intensifica, non esiterà a passare al proprio ecosistema. La cattiva notizia per i fan del marchio cinese è che nemmeno Huawei crede nel successo del proprio ecosistema. Un portavoce di Huawei è stato citato dicendo che la compagnia non si aspetta di usare i suoi “sistemi di backup” e che in realtà non vuole usarli.
Ricordiamo infatti la legge non scritta che vige nel mondo dei sistemi operativi: se non vi è il supporto degli sviluppatori terzi, il progetto è destinato a fallire (si veda Windows 10 Mobile come esempio).