Un nuovo rapporto pubblicato dal gruppo di campagne Privacy International ha rilevato che 20 delle più popolari app Android inviano dati a Facebook senza chiedere il permesso. In breve, le app identificate in questo rapporto, che comprendono applicazioni di primo piano quali MyFitnessPal, DuoLingo, Kayak, Indeed, Shazam, Skyscanner, Spotify, TripAdvisor e Yelp, inviano determinati dati a Facebook nel momento in cui vengono aperte su un telefono.
Le informazioni includono il nome dell’app e l’ID univoco dell’utente con Google. Questa informazione viene inviata indipendentemente dal fatto che l’utente abbia un account Facebook. Se l’utente ha un profilo Facebook, esse possono essere legate a un profilo, in pratica de-anonimizzandolo.
Se si considera il fatto che più app stanno contribuendo ad “arricchire” il vostro profilo Facebook, ciò significa che il social network può creare un profilo abbastanza preciso senza nemmeno dover interagire con voi.
Il rapporto di Privacy International sottolinea che una persona con un’app di preghiera musulmana, tracker del periodo mestruale e un’app per bambini potrebbe essere identificata come probabilmente incinta, musulmana, in cerca di lavoro anche se non si erano mai indicati nessuno di questi aspetti su Facebook.
Inoltre, alcune app davano al social network informazioni ancora più dettagliate e non solo quando l’app veniva aperta per la prima volta. Secondo il rapporto, Kayak ha condiviso con Facebook le ricerche di voli, date di viaggio e se l’utente avesse figli o meno.
Oltre ad essere estremamente immorale, questa pratica viola anche le regole del nuovo regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) europeo, introdotto a maggio. Le app in questione potrebbero essere multate fino al 4% dei ricavi annui o 20 milioni di euro, a seconda di quale sia maggiore.