![Android Q Project Treble GSI](https://www.androidblog.it/wp-content/uploads/2018/11/Android-Q-Project-Treble-GSI.png)
La frammentazione Android è da sempre un problema che non fa altro che accentuarsi ultimamente. I recenti dati relativi al market share hanno messo in evidenza come Android 9.0 Pie sia meno diffuso delle vecchissime versioni del robottino verde e questo nonostante un programma Android Developer Preview esteso anche al di fuori della gamma Pixel e al programma Android One che doveva accelerare sensibilmente le operazioni di aggiornamento.
Finora non sembrano esserci stati poi tutti questi benefici ma Google sul suo blog ufficiale ha difeso Project Treble, sostenendo che nel 2018 grazie a questo progetto il numero di smartphone aggiornati ad Android 9.0 Pie sarà maggiore rispetto al numero di smartphone aggiornati ad Android Oreo nel 2018.
Magra consolazione forse per tutti coloro che stanno ancora attendendo il rilascio dell’aggiornamento software all’ultima versione del robottino verde, dato che finora fatta eccezione per gli smartphone lanciati sul mercato con Android 9.0 Pie già a bordo (come Google Pixel 3 e Pixel 3XL, OnePlus 6T e Sony Xperia XZ3), hanno ricevuto l’aggiornamento solo pochissimi smartphone tra cui i Pixel di prima e seconda generazione, OnePlus 6, Sony Xperia XZ2, Nokia 7 Plus, Nokia 6.1 ed Essential Phone.
Poi ovviamente ci sono tanti smartphone che riceveranno l’update a breve, dato che dispongono almeno di una versione beta come OnePlus 5 e 5T, Xiaomi Mi A2 Lite e gli stessi top di gamma Samsung.
Evidentemente Project Treble deve ancora iniziare a dare i suoi frutti ma ci sarà il tempo di affinare il tutto, visto che gli smartphone nati con Android 8.0 Oreo a bordo o con versioni successive dispongono di questa funzionalità, rendendo dunque separata la partizione del framework Android dal vendor che contiene le personalizzazioni proprietarie dei vari produttori.