
Il nuovo top di gamma Huawei Mate 20 Pro che sta tanto impressionando il mercato europeo con delle vendite superiori del 40% rispetto al P20 Pro è stato di recente sottoposto a un completo teardown da parte di iFixit.
Come al solito si tratta di un qualcosa di interessante addentrarsi all’interno degli smartphone per vedere quali sono le componenti utilizzate e come gli ingegneri siano riusciti a sistemarle in maniera ordinata all’interno della scocca. Tuttavia, è anche interessante vedere se eventuali sostituzioni di componenti sono semplici o difficili da eseguire.
La bellezza della scocca esterna e l’inclusione di parecchia colla all’interno per tenere insieme le varie componenti, rendono Huawei Mate 20 Pro complicato ma non impossibile da riparare. A questo proposito, iFixit ha assegnato un punteggio di 4 su 10 alla riparabilità (oltre alla colla, il fatto che il sensore di impronte sia praticamente attaccato al display significa che la rottura di uno comporta la sostituzione di entrambi).
Un aspetto importante riguarda poi il sensore di impronte sotto il display. Come ci aspettavamo, invece di un sensore di impronte ultrasonico di seconda generazione Qualcomm, quello in Huawei Mate 20 Pro è ancora realizzato da Gudix, come nella maggior parte dei telefoni attuali con questa tecnologia, incluso OnePlus 6T.
Precedenti voci indicavano che Huawei detiene l’esclusiva sul nuovo lettore di impronte ad ultrasuoni di Qualcomm fino a quando il Galaxy S10 non arriverà sul mercato. Stranamente però Huawei ha deciso di non usarla.
Prima di lasciarvi, vi vogliamo ricordare che Huawei ha realizzato anche una soluzione esterna da 1TB di memoria per il backup di Huawei Mate 20.