A seguito dello scandalo Cambridge Analytica che ha colpito Facebook e della testimonianza di ieri di Mark Zuckerberg presso il Congresso degli USA, in molti si sono domandati se le falle nella gestione dei dati siano presenti solo nel social network o anche nei servizi collegati all’azienda, ovvero Instagram e WhatsApp.
Per quanto riguarda WhatsApp, al fine di rassicurare i propri utenti, i responsabili hanno pubblicato una nuova pagina delle FAQ (domande frequenti) dove ricordano che tutti i messaggi e le chiamate all’interno di WhatsApp sono protetti dalla crittografia end-to-end.
Per noi, la tua privacy è importante. Tutte le chiamate e i messaggi WhatsApp sono protetti dalla crittografia end-to-end. Questo assicura che soltanto tu e la persona con cui stai comunicando possiate leggere i tuoi messaggi o ascoltare le tue chiamate, e nessun altro, nemmeno WhatsApp.
Tutto ciò vale anche per coloro che utilizzano la versione Business, anche se in quel caso vi sono delle variabili al di fuori del controllo dell’azienda:
WhatsApp consegnerà sempre i messaggi che invii a un’attività o un’azienda crittografati end-to-end. Tuttavia, tieni presente che, quando contatti un’attività o un’azienda, i tuoi messaggi potrebbero essere visualizzati da più persone che vi lavorano. Inoltre, alcune aziende che utilizzano la nostra soluzione enterprise potrebbero avvalersi di altre società per gestire le loro comunicazioni, ad esempio, per conservare, leggere e rispondere ai tuoi messaggi.
Insomma, nonostante sia della stessa proprietà, WhatsApp non sembra avere nulla a che fare con la cattiva gestione dei dati di Facebook. C’è da dire comunque che nelle FAQ vengono citati solo messaggi e chiamate ma non viene fatta menzione dei metadati a essi associati (quando è stato inviato un messaggio, da dove è stato inviato, quando è stato letto, ecc.).