
Forse non tutti sanno che la WiFi Alliance non sviluppa solamente i classici standard 802.11 a/b/g/n/ac a cui siamo abituati ma anche delle tecnologie complementari che rendono l’utilizzo di questi protocolli più semplice. Una di esse è il WiFi Passpoint (chiamato anche Hotspot 2.0), lanciato nel 2012 e adottato di default solo con il sistema operativo Android 8.0 Oreo.
Per chi non lo sapesse, il WiFi Passpoint è una tecnologia che funziona in maniera molto simile a quanto vediamo con il segnale 3G e 4G: passando da una cella all’altra, il segnale rimane stabile e non cade; ebbene, il WiFi Passpoint permette di mantenere un segnale WiFi stabile spostandosi fra i vari access point nelle città coperte con questa tecnologia. In questo modo, non ci accorgiamo neanche che abbiamo cambiato access point.
Il WiFi Passpoint funziona non solo per la stabilità del segnale ma anche per le nostre credenziali di accesso: se ci muoviamo in una zona che non abbiamo mai visitato, il WiFi Passpoint permette di prelevare le credenziali dall’access point precedente e condividerle, in maniera sicura, con quelli successivi.
Android 8.0 Oreo non obbliga i produttori a integrare il WiFi Passpoint
Tornando al discorso del supporto da parte di Android 8.0 Oreo, Google ha previsto una situazione simile al Project Treble: tutti i nuovi smartphone sono obbligati a supportarlo mentre per quelli che vengono aggiornati da Nougat è facoltativo.
Si tratta di una novità che in Italia potrebbe non avere molta importanza, vista la massiccia diffusione delle reti 3G e 4G e la poca diffusione delle reti WiMax ma è comunque un qualcosa di supplementare per un sistema operativo che ci sta regalando sempre più sorprese.