
La tendenza nel 2017 nel presentare smartphone le cui cornici attorno al display sono ridotte al minimo si è fatta subito strada grazie a LG G6. L’attuale smartphone top di gamma del colosso coreano è stato il primo, almeno per il mercato Occidentale, a fare dell’ottimizzazione delle dimensioni un cavallo di battaglia.
In realtà LG non è nuova a una strategia del genere, dal momento che già con LG G2 iniziò a cercare di limitare al massimo le dimensioni generali senza però sacrificare quelle del display.
Dopo una decina di giorni di prove e test approfonditi, siamo pronti a fornirvi le nostre impressioni su uno smartphone che, come scoprirete leggendo la recensione, ha innovato in un modo tutto suo rispetto alla concorrenza.
Unboxing
LG va dritto al punto anche per quanto riguarda la confezione di vendita. Oltre allo smartphone, troviamo solamente i classici accessori a cui siamo stati abituati: carica batteria, cavo USB Type-A – USB Type-C, manualistica cartacea e cuffie auricolari (non presente nella nostra versione per la stampa).
Design ed estetica
Dal punto di vista estetico, il colosso coreano ha voluto distaccarsi il più possibile da LG G5. In primo luogo, è stata integrata una batteria non removibile protetta da una scocca che è un misto di Corning Gorilla Glass 3 (a protezione del display), Corning Gorilla Glass 4 (a protezione delle fotocamere) e Corning Gorilla Glass 5 (a protezione di tutta la scocca posteriore). In secondo luogo, il progetto degli accessori agganciabili allo smartphone è stato abbandonato.
Nonostante la presenza del vetro anche sulla scocca posteriore, LG G6 non risulta avere una finitura lucida al punto da fungere da specchio per i riflessi. In pratica, è stata utilizzata la medesima finitura di una scocca metallica anche se a protezione è stato posto un vetro Corning Gorilla Glass 5. Questo va sicuramente vantaggio dell’estetica, con le impronte che difficilmente rimangono visibili.
Interessante anche la soluzione adottata da LG per nascondere un po’ le bande in plastica necessarie per far passare i segnali delle antenne. Esse sono state poste sul bordo superiore e inferiore e rese quasi del tutto invisibili grazie a una colorazione che segue quella generale.
Ad attrarre maggiormente l’attenzione è senza dubbio l’utilizzo di un display definito Full Vision, le cui cornici sono ridotte veramente al minimo (il logo LG è sempre presente, a differenza di quanto fatto dalla concorrenza). Ciò ha consentito di mantenere delle dimensioni contenute in relazione alla diagonale dello schermo. Tutti i sensori frontali sono stati “ammassati” in uno spazio veramente ridotto per non ostacolare i piani col display Full Vision.
Ergonomia
Un altro accorgimento che ha permesso di minimizzare la larghezza generale e allo stesso tempo migliorare l’ergonomia è l’utilizzo di un rapporto di forma di 18:9 per il display. In pratica, l’altezza del display di LG G6 è esattamente il doppio rispetto alla larghezza. Da questo punto di vista, l’ergonomia è ottima, permettendo una presa molto sicura e un utilizzo ad una mano abbastanza agevole.
L’ultimo punto a favore dal punto di vista dell’ergonomia è il posizionamento del sensore di impronte, facilmente raggiungibile anche da chi ha delle mani non troppo grandi. Esso, inoltre, mantenendo la filosofia adottata sin da LG G2, funziona anche come tasto power.
Hardware e performance
Al fine di commercializzarlo immediatamente dopo la presentazione, LG è dovuta scendere a compromessi da questo punto di vista: infatti ha dovuto adottare il SoC top di gamma del 2016 per avere abbastanza unità per soddisfare la domanda iniziale. Tralasciato il SoC, però, tutte le componenti presenti su LG G6 sono le migliori disponibili nel 2017:
- Dimensioni di 148,9 x 71,9 x 7,9 millimetri
- Peso di 163 grammi
- Display da 5,7 pollici “Full Vision” con aspetto di forma 18:9, risoluzione QHD+ (2880 x 1440 pixel) e supporto alla tecnologia Dolby Vision
- SoC Qualcomm Snapdragon 821 con CPU quad core e GPU Adreno 530
- 4 GB di RAM
- 32 / 64 GB di memoria interna UFS 2.1 espandibile via microSD
- Doppia fotocamera posteriore da 13 Mpixel con angolo di ripresa di 125° (senza sporgenze), OIS ed apertura focale di f/1.8 per il sensore principale e f/2.4 per il secondario
- Fotocamera anteriore da 5 Mpixel con angolo di ripresa di 100° ed apertura focale f/2.2
- Sensore di impronte digitali sulla scocca posteriore
- Certificazione IP68
- Batteria non removibile da 3300 mAh
- Scocca completamente in vetro con frame in metallo
- Connettore USB Type-C 3.1
- Colorazioni disponibili: Ice Platinum, Mystic White e Astro Black
- Sistema operativo Android 7.0 Nougat con interfaccia grafica UX 6.0 e supporto a Google Assistant
I test benchmark
Pur non credendo molto nei risultati benchmark, qui di seguito vi mostriamo quanto il SoC Qualcomm Snapdragon 821 e le altre componenti di LG G6 riescano a spingere la sua potenza in alto:
A conferma dell’inaffidabilità parziale dei test benchmark, vi comunichiamo che nonostante la potenza, il software LG non è ottimizzato in maniera tale da garantire l’assenza totale di lag. Probabilmente per l’eccessivo peso della UI, ogni tanto abbiamo riscontrato dei lag e delle perdite di frame rate all’interno dell’interfaccia.
Paradossalmente, installando un launcher di terze parti (Nova Launcher e il Google Now Launcher), lo smartphone assume una fluidità decisamente migliore, mantenendo un frame rate stabilmente alto. Non sappiamo se il colosso coreano abbia in mente di rilasciare un aggiornamento software al fine di correggere i bug che causano una non perfetta fluidità.
Finalmente con questo modello LG è riuscita a implementare anche la resistenza all’acqua e alla polvere, ottenendo non solo la certificazione IP68 ma riuscendo a superare anche 14 test per l’ottenimento dello standard militare MIL-STD-810G.
Esperienza d’uso
La caratteristica su cui ci vogliamo soffermare maggiormente e che senza dubbio è quella più innovativa di tutto lo smartphone è il display Full Vision con rapporto di forma 18:9. Lo abbiamo già lodato dal punto di vista ergonomico ma i suoi pregi non terminano certo qui.
La sua struttura, assolutamente diversa da tutti gli altri smartphone, prevede degli angoli arrotondati che, oltre a offrire un’estetica differente e più immersiva, permettono allo smartphone di assorbire meglio eventuali urti o cadute.
Analizzando la qualità dello schermo, è impossibile non rimanere impressionati dalla bellezza dei colori che riesce a riprodurre dalla demo pre-installata in HDR, la quale fa sì che, in confronto, gli altri smartphone sembrino avere dei display scialbi, con colori slavati e poco realistici. Chiaramente con ogni filmato in HDR si ottengono i medesimi risultati (Netflix ha da poco concesso la certificazione a LG G6).
Il tutto è combinato con una luminosità che risultaottima sia in condizioni di forte luce ambientale che in al buio. In quest’ultimo caso, l’utilizzo dell’always on display attraverso la retro illuminazione LCD fa sì che la feature funzioni correttamente e che il display non abbia problemi di burn-in (cosa che invece capita per la tecnologia OLED).
A trarre beneficio dal suo essere più stretto e più lungo del normale sono soprattutto le applicazioni di news e i social network mentre tutte le altre, soprattutto quelle di terze parti, non risultano ancora ben ottimizzate. Questo nonostante LG abbia messo a disposizione un tool per adattare le app sviluppate per display in 16:9.
Se però il display è praticamente il reparto più al top dello smartphone, non possiamo non segnalare la poca affidabilità del sensore di impronte, il cui riconoscimento funziona meno della metà delle volte oppure dello speaker mono, che risulta gracchiante se il volume viene alzato al massimo.
Qualità fotografica
Lo smartphone è forse l’unico che adopera una doppia fotocamera posteriore, differenziando i due sensori con due tipi di lenti: il sensore principale è equipaggiato con delle lenti con un angolo di ripresa alquanto stretto (più della concorrenza) e con lo stabilizzatore ottico di immagine; la seconda, invece, pur avendo la medesima risoluzione di 13 Mpixel, è equipaggiata con delle lenti grandangolari dall’ampio campo di ripresa e perde l’uso dello stabilizzatore ottico di immagine e dell’autofocus.
Dopo decine di scatti in ogni condizione di luce (con HDR automatico), non possiamo che apprezzare la scelta fatta da LG di andare controcorrente e utilizzare una tale combinazione di lenti. Questa prima serie di immagini che vedete qui in basso mostra chiaramente quanto l’avere una seconda fotocamera con lenti grandangolari permetta di catturare molta più scena.
Questa seconda serie di immagini, scattate tutte con la fotocamera principale e in condizioni perfetta illuminazione, mette l’accento sull’incredibile capacità di cattura dello spettro cromatico, così come anche sul quantitativo di dettagli presente.
Non male nemmeno gli scatti in controluce che molto spesso mettono in difficoltà il sistema automatico di esposizione degli smartphone (merito anche dell’HDR automatico).
In particolare, vogliamo attirare la vostra attenzione su questa fotografia che, a nostro avviso, vale più di 1000 parole sulla qualità eccelsa del comparto fotografico di LG G6.
Quando l’illuminazione viene meno e la scena si fa buia, grazie all’apertura focale f/1.8 la fotocamera principale non sembra soffrire. Unendo la stabilità data dall’OIS e il software di elaborazione, in ogni scatto abbiamo trovato una qualità più che accettabile e sicuramente sopra la media.
Utilizzando però la fotocamera con lenti grandangolari, tutte le assenze hardware prima citate si fanno sentire di più, penalizzando molto gli scatti, che risultano essere impastati, rumorosi e poco dettagliati.
Le macro sono al di sotto delle aspettative
Se proprio dovessimo trovare un difetto al comparto fotografico, sarebbe nell’assenza di un sistema laser che acceleri la messa a fuoco (presente su LG G5), soprattutto in condizioni di scarsa illuminazione.
Anzi, in realtà il comparto fotografico dello smartphone ha anche un altro difetto. Stranamente, infatti, LG G6 è uno dei pochi smartphone che fatica a mettere a fuoco quando si tratta di fotografie macro. Avendo a disposizione una combinazione di lenti grandangolare e ristretta, entra in difficoltà quando ci si avvicina troppo al soggetto. Questi particolari però sono veramente gli unici piccoli difetti che abbiamo trovato nel comparto fotografico dello smartphone che, in ogni altro aspetto, si è dimostrato di ottimo livello.
È bene specificare che tutte le fotografie sono state scattate in modalità automatica e sono state ridimensionate per una migliore e più semplice condivisione sul web.
Caratteristiche software
Iniziando subito questa sezione della recensione con l’analisi dell’interfaccia grafica del software fotografico, così da avere una certa continuità, esso risulta essere molto funzionale e pratico, lasciando l’accesso alle principali impostazioni a distanza di due soli tap.
LG ha strutturato il software fotografico in maniera tale da adattarsi sia agli inesperti che agli esperti di fotografia. Infatti, tralasciando la presenza della modalità manuale che è un plus non da poco, l’intera UI permette di personalizzare gli scatti in maniera tale da essere alla portata di tutti.
Una menzione va fatta anche alla modalità “quadrato” che, sfruttando la particolarità del display 18:9, divide a metà la UI fornendo a sinistra l’anteprima in live view di cosa stiamo inquadrando e a destra l’anteprima dello scatto appena effettuato. Visto il rapporto di forma quadrato delle foto, sono particolarmente indicate per Instagram.
Una UI troppo legata al passato
Allargando il discorso al resto della UI, i problemi legati ai micro rallentamenti di cui vi abbiamo parlato nella sezione dedicata alle performance si uniscono a un’interfaccia grafica che, nel tempo, non è stata modificata granché da parte di LG, risultando sempre troppo giocattolosa e poco adatta, a nostro avviso, a uno smartphone più serio. Certo, sono presenti decine di temi sullo store proprietario di LG per personalizzare la UI, ma il concetto di base permane.
Non potendo accedere alla schermata di Google Now, LG ha deciso di sostituirla con una schermata chiamata “Smart Bulletin”, il cui compito è aggregare una serie di informazioni provenienti dalle app proprietarie di LG quali LG Health, il calendario, il player musicale e Evernote (app pre-installata di default). Nel caso non ci si affidi pesantemente alle app Google, questa schermata torna sicuramente utile.
A proposito di Evernote, essa risulta essere l’unica app di terze parti a essere pre-installata a bordo dello smartphone. Tuttavia, al loro post LG ha inserito molte app sviluppate da sé, alcune ben realizzate altre meno. Degne di menzione per grafica e funzionalità sicuramente il player musicale, LG Health la cui precisione è assolutamente perfetta nel monitorare passi e distanza e LG Smart Switch, attraverso il quale viene semplificato il trasferimento dati da un vecchio smartphone (Android o iOS) ad LG G6.
Autonomia e tempi di ricarica
Così come la maggior parte degli smartphone top di gamma, la giornata di utilizzo intenso con LG G6 la si fa senza problemi. Incominciando la giornata intorno alle 07.00 del mattino, siamo sempre riusciti ad arrivare a sera (intorno alle 20.00 – 20.30) con almeno il 10% di batteria. Da questo punto di vista, quindi, lo smartphone è promosso. Non si tratta del modello con la più alta autonomia ma sicuramente la sufficienza la prende.
Relativamente ai tempi di ricarica, utilizzando il carica batteria fornito in confezione che supporta la ricarica rapida, da 0 al 100% impiega circa 120 minuti, con la prima parte di ricarica (da 0 a 40%) decisamente più veloce della seconda.
Disponibilità e prezzo
Il modello da noi provato è in colorazione Argento ma LG mette a disposizione anche le colorazioni Nera e Bianca.
Esattamente come i precedenti modelli, il prezzo di listino di 649 euro a cui viene proposto LG G6 non deve spaventare: a distanza di qualche settimana dall’inizio della commercializzazione, lo street price dello smartphone ha incominciato una discesa quasi senza fine, stabilizzandosi al momento intorno ai 500 euro. Non escludiamo però che in futuro il prezzo possa scendere ulteriormente.
Conclusioni
Lo smartphone sicuramente si posiziona fra i migliori 5 al momento presenti sul mercato anche se non è esente da difetti. A nostro avviso, un’ottimizzazione software migliore renderà LG G6, a dispetto del suo SoC dell’anno scorso, la principale alternativa, per quanto riguarda il rapporto qualità / prezzo, ai vari Samsung Galaxy S8, Honor 8 Pro e Huawei P10.
Pro
- Design privo di cornici
- Resistenza ad acqua e polvere
- Display Full Vision
- Street price
- Qualità fotografica sopra la media
Contro
- Lettore d'impronte non perfetto
- Interfaccia grafica quasi invariata nel tempo