A bordo del Samsung Galaxy S8 il produttore coreano ha deciso di implementare ben 3 sistemi di identificazione biometrica. Il primo e forse anche il più veloce da utilizzare, è il sensore di impronte digitali, riposizionato sulla scocca posteriore per far spazio a un display più ampio. Il secondo è il riconoscimento facciale, la cui sicurezza però può essere aggirata semplicemente con una foto. Il terzo è lo scanner dell’iride, caratteristica ereditata dal Galaxy Note 7 e ritenuta la più sicura del lotto.
Nonostante questa credenza, è stato possibile ingannare lo scanner dell’iride di Samsung Galaxy S8 utilizzando una fotocamera, una stampante e una lente a contatto. A riuscirci sono stati i ricercatori del Chaos Computer Club (CCC) e il processo non è neanche molto difficile.
Com’è stato ingannato il sensore dell’iride di Samsung Galaxy S8?
I ricercatori hanno scattato una foto utilizzando la gamma cromatica degli infrarossi a un soggetto per poi stamparla. Poggiando una lente a contatto sulla foto e quindi creando presumibilmente un senso di profondità, i ricercatori sono stati in grado di ingannare il sensore dell’iride del Samsung Galaxy S8.
Questo test non vuol dire che lo scanner presente sullo smartphone non sia un metodo sicuro di autenticazione ma va a confermare che nessun sistema di riconoscimento lo è al 100%. Del lotto dei sistemi di riconoscimento biometrici presenti a bordo del Samsung Galaxy S8, esso continua a essere il più sicuro (e anche il più macchinoso da utilizzare).
Prima di lasciarvi, vi vogliamo ricordare che il Samsung Galaxy S8 Active è stato mostrato in un’immagine dal Wireless Power Consortium.